Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.

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TOP - Ritornano i treni internazionali

Questo treno si è già beccato a suo tempo un top. Il motivo è semplice: è un convoglio internazionale su una tratta non ancora battuta da un treno. Una relazione nuova, insomma. Un risultato notevole in un 2021 normale, un risultato notevolissimo in un 2021 di pandemia. Parliamo del treno RegioJet da Praga per Rijeka, Spalato e Zagabria in Croazia.

Il secondo top questo treno se lo becca perché i biglietti sono effettivamente in vendita per le corse di fine maggio!

Con uno sprazzo di ottimismo (o realismo?) il vettore ferroviario ha messo una data nero su bianco della partenza del nuovo servizio internazionale. Sono disponibili anche biglietti che includono autobus di collegamento per decine di destinazioni lungo la costa adriatica.

Andrà come andrà (lo sappiamo che un rinvio potrebbe essere dietro l'angolo...) ma a noi questa prospettiva gasa, piace e ci fa venire voglia di dare mille top.

In questo periodo di enormi dubbi, depressione, crisi economica imperante, l'idea che un treno internazionale possa ripartire nel giro di qualche mese ci riempie il cuore di gioia. Compreremmo i biglietti, ma non vogliamo illuderci fino a questo punto.

Intanto diamo questo top e speriamo che questo treno parta davvero a fine maggio... e non si fermi più.

FLOP - Discussione sul ponte di Messina

Si può scrivere "che palle 'sto discorso" in questa rubrica? No? Allora ripartiamo da capo.

Noi di Ferrovie.Info siamo tendenzialmente a favore della costruzione delle grandi opere. Tuttavia, dopo oltre 30 se non 40 anni di discussione, saremo anche felici che si smettesse di parlare, discutere, disegnare, pensare al Ponte sullo Stretto di Messina.

Lo hanno detto anche i rappresentanti di Legambiente questa settimana: "Il ponte sullo Stretto di Messina non è fra le opere da finanziare. Servono per la Sicilia e la Calabria opere e infrastrutture civili e utili per chi si vuole spostare, soprattutto treni e ferrovie”.

E quindi? Quindi basta con questo filone.

Voltiamo pagina. Se il Ponte non è la soluzione, almeno non quella immediata, le autorità e il Governo puntino a modernizzare le vie interne di Sicilia e Calabria. Un discorso forse troppo semplicistico questo? Può essere: spiegateci però cosa di buono può arrivare da 30-40 anni di discussioni, disegni, rendering, progetti su un ponte faraonico che mai è stato preso seriamente in considerazione dai vertici dello Stato.

Se le cose stanno così, insomma, lasciamo perdere il Ponte. Pensiamo, piuttosto, a come spendere bene i soldi che arriveranno dall'Europa. La vera sfida (e per certi versi il vero pericolo...) sarà quello.

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