Il giudizio sulle ferrovie inglesi è unanime: funzionano male e costano troppo.

Privatizzate negli anni ’80 dal Governo dell’allora primo ministro, Margaret Thatcher, con l’obiettivo di dare competitività al settore e offrire un migliore servizio al consumatore, vengono unanimemente considerate fra le peggiori in Europa, con treni lenti e scomodi, linee obsolete, e prezzi esorbitanti.

Ora la situazione potrebbe cambiare anche grazie all’introduzione in Inghilterra di treni ad alta velocità. Si tratta del progetto ribattezzato HS2 (High Speed 2), che dovrebbe andare a integrare e completare il più piccolo HS1 (High Speed 1), che collega Londra con la Manica e quindi con il continente attraverso l’Eurotunnel.

E tuttavia, ora, una protesta ambientalista minaccia di bloccare l’intera operazione in uno dei suoi punti fondamentali: Euston Station, la stazione sotterranea destinata a diventare il punto di arrivo e partenza della nuova rete ferroviaria di Londra. Da alcuni mesi infatti, decine di militanti ambientalisti si sono accampati con tende e cartelli a Euston Garden, il giardino nella piazza omonima sotto cui devono passare le gallerie della nuova futuristica stazione.

L’accusa degli ecologisti è che la ferrovia minaccia la natura, in particolare la popolazione di civette e pipistrelli dei boschi del Nord. Secondo gli ambientalisti infatti la ferrovia ad Alta velocità, provocherà un forte inquinamento sonoro, con il rischio di danneggiare l’ecosistema di una vasta regione. Inoltre sempre secondo gli oppositori, il Governo inglese si starebbe impegnando a spendere una ingente somma di denaro pubblico, che sarebbe più opportuno destinare a iniziative più urgenti, quali ad esempio la sanità, ora minacciata anche dalla pandemia.

Negli ultimi giorni, l’accampamento di Euston Garden è diventato l’epicentro di uno scontro drammatico, perché alcuni dei dimostranti hanno di nascosto scavato dei profondi e lunghi cunicoli sottoterra in modo da bloccare di fatto il passaggio delle trivelle. Le intense piogge e, secondo gli attivisti, i tremori causati dalle potenti trivelle, hanno fatto franare il terreno, invadendo di fango liquido i cunicoli in cui comincia a mancare l’accesso all’ossigeno.

Ora, la ferrovia dispone del mandato giudiziario per sgomberare il campo della protesta e si impegna a farlo senza provocare danni né mettere in pericolo la vita dei manifestanti, ma la tensione è salita alle stelle e la situazione appare molto delicata e in continua evoluzione.

In molti avevano già espresso dubbi sulla realizzazione della HS2, non ultimo Boris Johnson, che ha però cambiato parere subito dopo essere stato eletto primo ministro.

I costi dell’opera sono sicuramente ingenti e in continuo aumento rispetto alle previsioni iniziali. Se nel 2010 erano stati stimati fra 30 e 36 miliardi di sterline, nel 2015 sono saliti a 56 miliardi, e nel 2019 a tra 80 e 89 miliardi, l’equivalente di circa 100 miliardi di euro. Molti addetti ai lavori, ritengono che, se e quando questo progetto sarà completato, i costi saranno cresciuti ancora e di molto. Di pari passo si allungano i tempi di durata dei lavori. Il calendario ufficiale prevede che la prima fase - da Londra alle Midlands - sia completata tra il 2029 e il 2033, mentre la seconda - la diramazione che arriva fino allo Yorkshire - nel 2035.

Al termine dei lavori, si ipotizza che 16 treni allora viaggeranno lungo la HS2, toccando un totale di 21 stazioni, su una rete di complessivi 530 chilometri a una velocità massima di 360 K/h, trasportando 26 mila persone l’ora per un totale di 80 milioni di passeggeri l’anno. Collegandosi alla HS1, l’altra linea ad alta velocità che attraversa Londra e la parte sud-orientale dell’Inghilterra, la High Speed 2 punta a trasformare i trasporti ferroviari in tutta l’Inghilterra, promettendo finalmente treni veloci, confortevoli, efficienti e a un prezzo più conveniente.

Ma i conti della HS2, erano stati fatti prima della Brexit e del Coronavirus, due eventi che hanno ridimensionato e cambiato le previsioni su tutto, dal commercio al numero dei pendolari destinato a cambiare con la diffusione dello smart working. A questo si aggiunge l’impatto ambientale sulle cosiddette ancient woodlands, le foreste esistenti dal 1600, classificate dallo stesso governo del Paese, come un habitat naturale "insostituibile", la cui fauna è minacciata di vedere gravemente ridotta la sua popolazione o addirittura in certi casi di estinzione.

Bisogna poi tenere conto dell’inquinamento acustico, con 22 mila abitazioni e 200 edifici pubblici che si trovano fino a 300 metri di distanza dalla linea ferroviaria e che potrebbero registrare un significativo aumento del rumore. Infine solleva non pochi dubbi, l’impegno che la HS2 sarà a emissioni zero, come denunciato da un rapporto della Commissione Trasporti della camera dei Comuni.

Non è dunque chiaro come e quando finirà la controversia, non solo nei cunicoli sotto Euston Garden e in cima agli alberi, ma più in generale sul futuro di questo progetto, che ha creato grandi aspettative ma anche aspre critiche e opposizioni.

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