Come era inevitabile, il 2020 è stato un anno da buttare via anche per le ferrovie francesi.
Con Eurostar che sta sprofondando e rischia la chiusura definitiva, SNCF ha perso il 42% dei viaggiatori a causa della pandemia di Covid-19, mentre nel quinquennio precedente il traffico è sempre aumentato al ritmo del 2%-3% l'anno.
Lo ha reso noto Christophe Fanichet, presidente e d.g. di SNCF Viaggiatori. Il calo è arrivato a quota 45% per coloro che usano il treno per spostarsi nelle periferie parigine, al 35% nel trasporto espresso regionale e al 42% sulle grandi linee dell'alta velocità e sugli Intercity.
Il crollo, inutile dirlo, si è tradotto in un mancato guadagno pari a 5 miliardi di euro tra gennaio e fine ottobre 2020 con la clientela business, che generava il 40% del fatturato dei TGV, che è quasi del tutto scomparsa.
Come se non bastasse, il crollo di Eurostar coinvolge anche SNCF dal momento che le ferrovie francesi possiedono il 55% della compagnia.
Le prospettive in questo inizio d'anno nuovo non sono peraltro brillanti. Le prenotazioni relative ai TGV per il mese di febbraio sono crollate del 70% e per marzo dell'80%. Dalla fine delle vacanze di Natale, il 5 gennaio, l'attività è molto rallentata.
Il tasso d'occupazione dei treni veloci è all'incirca del 45% e SNCF non prevede migliori nel primo semestre dell'anno. La ripresa potrebbe arrivare con l'estate 2021, secondo Christophe Fanichet che vuole riconquistare i propri clienti con tariffe più attrattive.


