Si potrebbe delineare nei prossimi giorni il destino del collegamento ferroviario tra Modena e Sassuolo.
Dopo un tira e molla piuttosto lungo quel che sembra venire fuori è l'idea di scartare un collegamento metro ma di virare di più su uno tram, alla sola condizione di non dover mettere mano alle infrastrutture già esistenti.
Dal poco utilizzato "Gigetto" si passerebbe dunque a un tram, con tempi di percorrenza più rapidi e con il notevole vantaggio di poter "mandare in pensione " i tanto odiati passaggi a livello cittadini.
Del resto il Comune di Modena ha già scartato da tempo la strada della metrotramvia, come spiegato dall'assessore alla Mobilità Sostenibile Alessandra Filippi.
«Il contesto attuale non è assolutamente paragonabile a quello di 17 anni fa, quando è stato fatto il progetto di metrotranvia. È un contesto diversissimo, a prescindere dalla crisi pandemica, e la semplice riesumazione decontestualizzata di quel progetto non ci pare una proposta corretta, anche solo di principio. Non si può candidare perché è pronto senza un'analisi per vedere se è appropriato per la situazione attuale. Il Pums - ha proseguito Filippi - ha preso atto che è necessaria una riorganizzazione complessiva del trasporto pubblico locale, ma con proposte che siano studiate e realizzabili, che partendo dall'analisi del contesto attuale siano in futuro sostenibili e gestibili. Perché è necessario fare i conti con le risorse economiche disponibili, non solo per gli investimenti ma anche per la gestione».
Se l'idea della metrotramvia tramonta definitivamente, l'orientamento, come detto, è verso il tram. Il 17 novembre scorso la giunta ha deliberato lo schema di convenzione con aMo (Agenzia per la Mobilità di Modena) per l'affidamento di due studi di fattibilità sul trasporto pubblico. Quello di nostra pertinenza è proprio quello che riguarda l'ipotesi tram, con l'idea di sfruttare i binari già esistenti sostituendo il treno con un mezzo più pratico e in grado di "aggirare" gli attraversamenti a raso con i semafori. Tra le ipotesi in campo c'è anche quella di prolungare la linea verso Carpi, sfruttando anche in questo caso i binari della ferrovia.


