È stato rimandato al 29 aprile, causa Covid, il processo per l'incidente ferroviario che nel luglio 2016 provocò 23 morti e 51 feriti sulla linea Andria-Corato gestita da Ferrotramviaria.
Disposta anche la sospensione dei termini processuali per evitare la prescrizione di alcuni reati. Nonostante fosse stato citato un teste, l'udienza in programma il 13 gennaio si è tradotta in un nulla di fatto dal momento che il collegio del Tribunale di Trani ha dovuto decidere sulle numerose eccezioni delle difese in merito all'idoneità igienico-sanitaria e strutturale dell'auditorium "Riccardo Baglioni" dell'oratorio Sant'Annibale Maria di Francia, ad Andria, in cui dal 17 giugno scorso si svolge il processo.
La sede era stata scelta per garantire il di stanziamento sociale, non essendo più agibile l'aula bunker del carcere di Trani nella quale sono in corso lavori di ristrutturazione. Ora, però, anche l'auditorium andriese è stato giudicato non idoneo dai legali delle parti, a causa della mancanza di banchi su cui consultare i fascicoli, dell'assenza di certificazioni circa la sanificazione degli ambienti e del superamento del numero massimo di persone consentito dalle regole anti Covid.


