Sono stati dichiarati prescritti gli omicidi colposi per la strage di Viareggio a seguito dell'esclusione dell'aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro.
Questa la decisione della corte di Cassazione che ha rinviato alla corte d'Appello di Firenze la riapertura dell'appello bis, anche per l'ex Ad di FS e RFI, Mauro Moretti. Da rivalutare la responsabilità per il solo reato di disastro ferroviario colposo.
Dunque RFI non stata ritenuta responsabile civile per il disastro ferroviario di Viareggio. “Per la società - ha spiegato l'avvocato Carla Manduchi - è sicuramente una vittoria. Gli ermellini hanno confermato anche le assoluzioni che erano state decise in appello di due dirigenti RFI, Giovanni Costa e Giorgio Di Marco”.
“È stato ridimensionato radicalmente il verdetto della Corte d'Appello di Firenze: la Cassazione ha emesso un dispositivo molto complesso ma ad una prima lettura emerge subito che è stato colpito in modo profondo l'impianto delle accuse e delle responsabilità”. Questo il primo commento dell'avvocato Franco Coppi, difensore dell'ex di FS e RFI, Mauro Moretti nel processo per la strage.
Disperazione e sconcerto per i parenti delle 32 vittime della strage, alla notizia del verdetto che dichiara prescritti gli omicidi colposi per l'incidente del giugno 2009.
“Siamo fortemente amareggiati - dice intanto Marco Piagentini, gravemente ferito nella strage, a SkyTg 24 - Dalle carte sono emerse delle responsabilità, oggi con la parola prescrizione si cancella il lavoro per la ricerca di verità e giustizia. Oggi tutto il Paese ha perso. Prescrivere l'omicidio colposo plurimo aggravato ha un sapore amaro, torniamo a parlare di quella che è un'ingiustizia di questo Paese. Non cresciamo mai, vogliamo credere che siamo una democrazia avanzata ma siamo tornati al Medioevo”.
Per Piagentini, “è una giornata di quelle che fanno male. Le ferrovie italiane dovrebbero essere un vettore con cui le persone possano spostarsi in sicurezza. Analizzeremo la sentenza e successivamente diremo qualcosa di più approfondito”.
Esprime “Grande amarezza” per la decisione della Cassazione, ma aggiunge che “non è finita qui”, Tiziano Nicoletti, avvocato di familiari delle vittime, sottolineando che “non è tutto da rifare, ma in gran parte sì. Vedremo le motivazioni, per noi la cosa più grave è stato l'annullamento dell'aggravante sulla sicurezza sul lavoro”.
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