È attesa per oggi l’ultima udienza in Cassazione del processo sul disastro ferroviario di Viareggio, avvenuto la notte del 29 giugno 2009, e che provocò la morte di 32 persone.

Al vaglio dei giudici della IV sezione penale della Suprema corte ci sono i ricorsi presentati contro il verdetto d’appello di Firenze. Tra le condanne inflitte in secondo grado, quelle a 7 anni per Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Fs e Rfi, e a 6 anni per Michele Mario Elia (ex ad di Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia).

La Procura generale ha chiesto l’annullamento con rinvio delle condanne di Francesco Favo e di Moretti. In una nota inviata dopo l’udienza dei primi di dicembre è stato spiegato che la “responsabilità va necessariamente rivalutata a seguito dell’accoglimento del ricorso del Procuratore generale, per un nuovo esame delle condotte tenute nel lungo periodo di tempo trascorso tra il momento della cessazione dell’imputato dalle cariche sociali in Rete Ferroviaria Italiana, con il subentro di altri responsabili, e il momento nel quale il disastro si è verificato”.

Inoltre l’ufficio della pubblica accusa ha “chiesto la conferma della sentenza di appello per i reati dei responsabili delle società GATX Rail Austria GmbH, GATX Rail Germania GmbH, Jungenthal Waggon GmbH, Cima Riparazioni, a vario titolo intervenuti nella fase di manutenzione del carro poi deragliato, della società Mercitalia Logistics, già FS Logistica, che ha fornito il carro a Trenitalia, e di quest’ultima società”.

Per quanto attiene a Rete Ferroviaria Italiana è stato sollecitato “l’accoglimento del ricorso del Procuratore generale di Firenze avverso l’assoluzione di Giovanni Costa e Giorgio Di Marco, decretata dal giudice di appello, conseguentemente sollecitando un nuovo giudizio nei confronti dei predetti imputati, ad esito del quale la Corte di merito potrà decidere se confermare l’assoluzione o se condannare gli imputati”.

Infine è stato poi chiesta “la conferma della condanna delle società Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana per la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche prevista dal D.Lgs. n. 231/2001. Qualora le richieste del P.G. fossero accolte, dunque, diverrebbero subito definitive tutte le sentenze di condanna, ad eccezione di quelle appena indicate, mentre si procederebbe a nuovo giudizio nei confronti degli imputati assolti”.

Foto 1 di Elena Torre from Viareggio, Italia - la motrice, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7180720

Foto 2 di rabendeviaregia - originally posted to Flickr as IMG_3124, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7174995

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