Ieri sera sul convoglio partito da Trento alle 17:05 e diretto a Bassano si è verificata una rissa tra due passeggeri tra le stazioni di Trento Santa Chiara e Trento San Bartolomeo.
La Filt Cgil del Trentino riferisce che, grazie alla prontezza della capo treno, che ha isolato i litiganti e allertato le forze dell’ordine, nessun altro passeggero o lavoratore è rimasto coinvolto.
“Non è ben chiara ancora la dinamica della discussione fra due passeggeri a bordo treno che si è trasformata rapidamente in rissa; fortunatamente nessun passeggero né lavoratore è stato coinvolto anche grazie alla prontezza della capo treno in servizio che, resosi conto della gravità della situazione, ha allontanato tutti i passeggeri isolando i due e allertato immediatamente le forze dell’ordine. Non è stato comunque possibile identificare i due protagonisti, perché sono fuggiti rapidamente prima dell’arrivo della polizia” si legge in una nota riportata dall’ansa.
La Filt Cgil denuncia la mancanza di sicurezza sui treni provinciali, sottolineando l’assenza di scorte di polizia, in particolare sulla linea della Valsugana.
“È l’ennesimo episodio che dimostra la mancanza di sicurezza che esiste sui treni ed in particolare sulle linee provinciali” denuncia.
L’organizzazione sindacale chiede un piano preventivo strutturale da parte della Pat e delle istituzioni per monitorare e gestire tali situazioni, vista la crescente presenza di passeggeri molesti, specialmente durante l’estate.
“Oggi – aggiunge – nelle tratte coperte da contratto di servizio della Pat esiste un unico ufficio di polizia nella stazione di Trento, non esistono più le scorte di polizia in treno, in particolare sulla linea della Valsugana dove non più tardi di venerdì 28 il capo treno a causa di un viaggiatore molesto ha dovuto chiamare le forze dell’ordine creando tra il resto ritardi e soppressioni.
La linea della Valsugana, in estate grazie al lago di Caldonazzo e di Levico, registra un numero considerevole di passeggeri, in diversi casi però ci è stato segnalato di viaggiatori molesti in stato di alterazione già prima di accedere al treno che poi danno il peggio di sé saliti a bordo.
Questo dunque non è solo un problema limitato al treno ma si è trasformato in un problema sociale, chiediamo dunque che la Pat e le istituzioni attuino un piano strutturale preventivo che consenta di monitorare a monte tali situazioni” concludono.