Quello che proponiamo oggi ai nostri lettori è un testo diverso dal solito.
Non un libro tecnico di quelli comparsi tante volte sulle nostre pagine, ma comunque profondamente ferroviario.
A scriverlo è Fabio Bertino, "Un pendolare. Uno scrittore per mestiere e passione, con un altro lavoro che lo ha obbligato, per quindici anni, a prendere un treno ogni giorno". E, aggiungiamo noi, un autore che ha sicuramente dimestichezza con l'ambiente ferroviario visti i termini utilizzati nei suoi racconti.
E già con quest'ultima parola abbiamo "spoilerato" il contenuto, visto che proprio di racconti si compone il testo. Storie di viaggi che lo stesso Bertino ha vissuto muovendosi, nemmeno a dirlo, con i treni ma anche con altri mezzi pubblici, non disdegnando tuttavia nemmeno passaggi più "fortunosi".
Sono undici in totale i tracciati percorsi, forse tra i più suggestivi d'Italia e sicuramente tra quelli sui quali ancora oggi, lontano dalla modernità e dalla velocità, si riesce a respirare la ferrovia di un tempo, con i suoi ritmi e i suoi particolari incontri che ormai è sempre più raro avere.
Si parte, è proprio il caso di dirlo, con la Domodossola-Locarno, per poi proseguire con la Cuneo-Ventimiglia, la Parma-Suzzara, la Bologna-Pistoia, la Lucca-Aulla Lunigiana, la Viterbo-Orte, la Avezzano-Roccasecca, la Taranto-Reggio Calabria, la Bari-Matera Sud, la Catania-Giarre Riposto e per finire la Macomer-Nuoro.
In tutti i racconti di viaggio, l'autore si "avventura" col treno per narrare le vicissitudini delle linee ferroviarie utilizzate ma soprattutto dei luoghi attraversati e delle persone incontrate lungo il cammino, dipingendo degli spaccati di vita vissuta e di delicata quotidianità che riportano ai leggendari testi di Paolo Rumiz.
Come in alcuni di essi, il treno è il co-protagonista del paesaggio che gli ruota attorno, delle figure umane che lo sfiorano, soprattutto, viste le tratte attraversate, nei famigerati orari "di punta".
Nei racconti di Bertino, i convogli, ma soprattutto le linee percorse, si perdono nella storia, nei ricordi e negli aneddoti, dipingendo atmosfere che probabilmente molti lettori penseranno non essere plausibili nell'epoca frenetica in cui viviamo.
Un modo diverso di vivere e vedere la ferrovia, dunque, sicuramente meno avvincente per chi non può fare a meno di tecnicismi ma che rafforza la conoscenza di chi ancora riesce a ritrovare nel viaggio in treno un arricchimento dell'anima.
Un testo piacevole da leggere, che risulta al contempo intrigante e mai noioso, grazie anche alla capacità dell'autore di far sentire il lettore come se fosse un suo compagno di viaggio più che qualcuno a cui sta raccontando una storia.
Una piacevolissima scoperta sulla quale avremmo scommesso già dopo aver letto la biografia dell'autore che dice di sé che "ottenuta la laurea in Economia e commercio, cerca di rimediare con quella in Antropologia culturale".
Fabio Bertino
Binari - Racconti di viaggi e di treni sulle ferrovie minori italiane
148 pagine solo testo
16,00 Euro