Questa volta per il Ponte sullo Stretto sembra davvero che sia la volta buona.

Ne è certo Strettoweb che ieri, in un articolo dedicato, ha ripreso anche le "parole" del Corriere della Sera.

Secondo il sito online "Il governo può dirottare i 50 milioni di euro stanziati dal governo Draghi per il fantomatico “studio di fattibilità” voluto dall’ex ministro Giovannini su un nuovo progetto a tre campate, all’aggiornamento del vecchio progetto a campata unica, quello già approvato in via definitiva nel 2011 dal governo Berlusconi".

"Da un punto di vista tecnico si tratta del ritorno al Ponte a campata unica, il migliore possibile da un punto di vista tecnico per un’area come quella dello Stretto di Messina e anche il più veloce perché praticamente già pronto".

"Si potrà accelerare l’iter perché basterebbe soltanto un decreto legge per rianimare la società Stretto di Messina spa, incorporando in sé i soci più logici: le due maggiori stazioni appaltanti del Paese – Anas e Rfi ora riunite sotto la capogruppo Ferrovie dello Stato – e le regioni Sicilia e Calabria. C’era anche già un general contractor, il consorzio Eurolink che comprendeva quella che allora si chiamava Impregilo ed ora è diventata Webuild con un riassetto che ha previsto l’ingresso di capitali pubblici tramite Cassa Depositi".

“Realisticamente – come spiegava ieri il Corriere della Sera – servono 7 anni e nel mentre si può spacchettare l’opera in lotti e finanziarla con i fondi europei.

La società concessionaria Stretto di Messina avrebbe già fatto tutto, non servirebbe neanche il dibattito pubblico previsto nel Codice dei contratti e per far partire i primi cantieri servirebbero al massimo 6-7 mesi cominciando con il rapporto con i soggetti aggiudicatari trasformando il contenzioso in accordo transattivo.

L’analisi di fattibilità tecnico-economica è stata fatta ma ora va evidentemente aggiornata, la valutazione di impatto ambientale anche, la conferenza dei servizi conclusa, l’ok del Cipe ottenuto nel lontano 2003, realizzati i lavori per lo spostamento della ferrovia (variante Cannitello) così da permettere la realizzazione della pila sul lato calabrese“.

Se l’ipotesi della prima pietra entro 6-7 mesi fosse confermata, significherebbe l’inizio della costruzione del Ponte sullo Stretto già ad aprile o maggio 2023

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