All'Auditorium della musica a Roma il Campidoglio ha reso noti i progetti con cui l’amministrazione intende modificare la mobilità cittadina della Capitale.
“Roma Riparte” è lo slogan dell’appuntamento organizzato dal comune cui hanno preso parte esponenti della giunta ma anche del governo nazionale.
Dal punto di vista delle risorse, il sindaco Gualtieri ha chiarito che “Abbiamo complessivamente 3,9 miliardi fino al 2026. E ancora più risorse avremo fino al 2030, data entro cui avremo 4 + 7 linee tram, di cui le prime 4 tra il 2025 e il 2026, e poi la stazione Venezia e la tratta di Clodio (T2) della linea C”.
Nel complesso quindi, la Capitale vivrà “una rivoluzione per i trasporti” ha promesso Gualtieri, con "più corse bus, più tranvie, più metropolitane e un miglior uso della rete ferroviaria che diventerà una rete metropolitana. E tutto questo servirà anche a ricucire i quartieri" per avere “una città più verde e sostenibile, con meno auto e meno inquinanti”.
Si parte dalle tramvie. “Abbiamo in cantiere 4 tranvie tra il 2025 e il 2026” ha spiegato l’assessore alla mobilità Eugenio Patanè.
Oltre alla TVA (Termini-Vaticano-Aurelio) da realizzare con i tempi e le modalità annunciate da Gualtieri, vedranno luce anche le tranvie Giardinetti, Tiburtina e Togliatti, quest’ultima da completare in due fasi.
“Altre 7 linee saranno realizzate entro il 2030: la Togliatti-Ardeatina, la Marconi – ha elencato Patanè – la piazza Mancini-Vigna Clara, la Tiburtina-Ponte Mammolo, l'Anagnina-Tor Vergata, la Barletta-Clodio e il tram della Musica. Arriveremo così a 17 linee tramviarie” ha spiegato l’assessore alla mobilità.
Nell’ottica di far ripartire Roma è stata annunciata “sempre entro il 2030, la linea A fino a Monte Mario e Torrevecchia su altro lato”; inoltre per lo stesso periodo saranno avviati anche i lavori della metro D e si procederà nell’avanzamento della linea C “per cui stiamo anche lavorando - ha fatto sapere Patanè - ad una ipotesi di sfioccamento a Tor Vergata”. Oltre al trasporto ferroviario e tramviario, l’amministrazione Gualtieri ha promesso, tramite il suo assessore alla mobilità, anche “ulteriori 150 km di piste ciclabili, da realizzare con il GRAB; 100 strade scolastiche e 50 isole ambientali e zone 30”.
Arrivando alle ferrovie vere e proprie arriva anche il contribuito di RFI.
“Entro il 2030 – ha promesso infatti Vera Fiorani, amministratore delegato dell’azienda – chiuderemo l'anello ferroviario: mancano 5 km. Abbiamo completato la fattibilità tecnica-economica ed a settembre – ha spiegato l’Ad della Rete ferroviaria italiana – apriremo il dibattito pubblico sul progetto. La sua attivazione rappresenta un'opportunità di rivisitazione completa della mobilità su Roma”.
Inoltre, ha spiegato Fiorani “Per il Giubileo puntiamo a più frequenza (grazie all'uso dell'ERTMS), più capacità, grazie ai sistemi tecnologici, e al miglioramento dell'accessibilità.
Chiuderemo la prima fase del nodo Pigneto entro il 2025. Entro il 2030 realizzeremo 8 nuove stazioni in città” che sono quelle di Zama, Selinunte, Carpegna, Magliana, Massimina, Santuario, Divino Amore e Paglian Casale.
"Abbiamo dentro Roma linee ferroviarie che esistono già. Vogliamo utilizzarle e integrarle nella rete metropolitana con nuove fermate, aumentando frequenze e stazioni. Fare una stazione costa una decina di milioni contro i miliardi di una linea meteopolitana ex novo.
Sulla base di questa rete vogliamo fare una sorta di S-Bahn (la rete ferroviaria urbana di Berlino, ndr) a Roma, una vera rete metropolitana di superficie". Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso del convegno.