Hyperloop One, la futuristica startup dei trasporti che prometteva di trasferire le persone attraverso capsule in tubi quasi senz'aria alla velocità di una compagnia aerea, sta chiudendo.
Lo rende noto l'autorevole Bloomberg secondo il quale l’azienda starebbe svendendo le sue attività, chiudendo gli uffici e licenziando i dipendenti.
Chiuderebbe formalmente alla fine dell’anno, a quel punto tutta la sua proprietà intellettuale passerebbe al suo azionista di maggioranza, il principale operatore portuale di Dubai DP World.
Dalla sua fondazione nel 2014, la società ha raccolto circa 450 milioni di dollari in fondi di venture capital e altri investimenti.
Anche se c'è ancora una piccola manciata di startup che cercano di portare avanti il progetto hyperloop, la scomparsa di una delle più grandi società segna probabilmente la fine di questo avveniristico progetto iniziato nel 2013.
Lo scenario più accattivante che era stato proposto era quello di un viaggio da Los Angeles a San Francisco in soli 30 minuti.
L’idea aveva catturato l’immaginazione di ingegneri e investitori in tutto il mondo.
L'azienda ha compiuto nel tempo numerosi passi importanti, tra cui la costruzione di una pista di prova in Nevada per testare la sicurezza e la fattibilità della tecnologia.
Nel 2020 ha condotto il suo primo – e unico – test con passeggeri umani.
La capsula ha raggiunto tuttavia solo una velocità massima di 160 km/h, ben al di sotto della promessa originale che doveva essere di sette volte tanto.
Ad oggi, nonostante le promesse, non esistono tuttavia hyperloop su vasta scala in nessuna parte del mondo.
Il tunnel di prova in California è scomparso e il futuro, a quanto pare, è quasi uguale al presente.