Al fine di ridurne l'indebitamento e agevolarne le attività di investimento, la Confederazione dovrebbe versare alle FFS un contributo unico di 1,15 miliardi di franchi, pari alle perdite subite nel traffico a lunga distanza durante gli anni della pandemia dal 2020 al 2022.
La proposta arriva dalla Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale (CTT-N) che ha approvato all'unanimità un progetto governativo in tal senso che sarà discusso in parlamento nella sessione invernale.
Il disegno di legge dell'esecutivo punta a rafforzare la capacità d'investimento delle FFS e a precisarne il finanziamento, così come a garantire l'ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria fornendo sufficiente liquidità all'apposito Fondo (FIF).
In una nota governativa odierna, la commissione precisa che non è tuttavia favorevole a tutte le modifiche proposte dal governo alla Legge federale sulle Ferrovie federali svizzere (LFFS). In particolare, non sostiene il passaggio dai mutui di tesoreria ai mutui a carico del bilancio della Confederazione a partire da un certo livello di indebitamento delle FFS e la garanzia della liquidità del Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF).
Contrariamente ai mutui di tesoreria, quelli a carico del bilancio sottostanno infatti alle direttive del freno all'indebitamento. La CTT-N crede che la situazione di concorrenza con altre spese federali che ne risulta non sia auspicabile nell'ottica dell'offerta dei trasporti pubblici.
Stando al Consiglio federale, la situazione attuale ha determinato un aumento di quasi 6 miliardi del debito lordo della Confederazione. A partire da un determinato livello d'indebitamento, le FFS non dovrebbero più ricorrere ai mutui di tesoreria, ma si dovrà passare dal preventivo della Confederazione.
La commissione propone inoltre di iscrivere nella legge sul traffico pesante (LTTP) che la riserva adeguata del FIF ammonti ad almeno 300 milioni di franchi.
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