Sono 50 mila le persone scese in piazza in tutta la Grecia per chiedere verità e giustizia per le 57 vittime dell'incidente ferroviario della valle di Tebi la scorsa settimana.
Lo riferiscono fonti della polizia ellenica. Intanto, in tutto il Paese, si acuiscono inevitabilmente le polemiche.
"Se avessimo avuto un sistema di controllo remoto universale nel Paese, nonostante l'errore umano, la tragedia sarebbe stata evitata", ha dichiarato il neo-ministro dei Trasporti greci, Giorgos Gerapetritis, in conferenza stampa
Il ministro Gerapetritis ha spiegato che, secondo il protocollo, dopo la partenza del treno ci sarebbe dovuto essere un monitoraggio sul pannello di controllo della stazione di Larissa.
"Se ci fosse stato il monitoraggio, la fatalità sarebbe stata evitata" ha dichiarato il ministro, aggiungendo che, invece, "il treno passeggeri è entrato nel binario sbagliato senza alcuna reazione da parte del treno merci" che viaggiava in direzione opposta sullo stesso binario.
Intanto, il direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie (Era), Joseph Doppelbauer, e il direttore dei Trasporti terrestri della Direzione generale dei trasporti della Commissione europea, Kristian Schmidt, si recano ad Atene per incontrare le autorità greche competenti e discutere del supporto tecnico per la modernizzazione e il miglioramento della sicurezza delle ferrovie greche, dopo il disastro.