Arrivano altri provvedimenti in Spagna in seguito alla vicenda dei treni ordinati da RENFE che se fossero stati costruiti non sarebbero passati in alcuni tunnel e che hanno costretto a una revisione del progetto che porterà ad anni di ritardo.

Una viceministra del governo e il presidente della società pubblica che gestisce il servizio ferroviario (RENFE) si sono infatti dimessi.

Come si ricorderà, i treni ordinati dalla compagnia spagnola erano destinati a operare nelle ferrovie delle regioni delle Asturie e della Cantabria, nel nord del paese.

Le Asturie e la Cantabria sono territori perlopiù montani, dove le gallerie ferroviarie più antiche furono costruite nell’Ottocento e quindi sono più strette degli standard attuali, e i nuovi convogli sarebbero stati troppo grandi per passarci: appena i progettisti si sono accorti dell’errore i lavori sono stati interrotti, e i treni non sono mai stati costruiti.

Lunedì, in mezzo a molte polemiche, la ministra dei Trasporti Raquel Sánchez Jiménez ha accettato le dimissioni della segretaria di Stato (cioè viceministra) per i Trasporti, la mobilità e lo sviluppo urbano Isabel Pardo de Vera e di Isaías Táboas, il presidente di Renfe.

La ministra dei Trasporti Raquel Sánchez Jiménez aveva già rimosso dai loro ruoli in via preventiva due dirigenti di Renfe e di Adif, la società pubblica che possiede le infrastrutture.

Il ministero aveva poi aperto un’indagine per chiarire su chi ricadessero le responsabilità degli errori progettuali.

Foto di repertorio

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