L'idea potrebbe non essere malvagia, ovviamente limitatamente alle linee più sperdute.

In Francia, dove come da noi sono molte le fermate soppresse nel corso degli ultimi anni, è in corso un esperimento da un mese a Corrèze, Meymac, Pérols-sur-Vézère e Montaignac-sur-Doustre.

Si tratta di villaggi rurali che contano da 200 a tremila anime tagliate fuori da ogni collegamento ferroviario, con le fermate chiuse da tempo ma i binari solcati ancora dai Ter, i treni regionali che collegano le varie città della regione, rallentando la velocità in prossimità delle banchine delle ex stazioni.

Così, con uno o due viaggiatori al giorno, la compagnia statale SNCF ha deciso di avviare, in via sperimentale, il servizio della fermata a chiamata come soluzione alla chiusura di queste stazioni di campagna e utile per gli abitanti.

Chi deve prendere il treno lo aspetta sulla banchina che corre accanto ai binari delle ex fermate e quando lo vede arrivare alza la mano per fermarlo e salire a bordo.

Chi deve scendere, invece, lo deve dire, in anticipo, al capotreno che fa fermare il convoglio quando arriva alla destinazione scelta.

Se non ci sono passeggeri che devono scendere o salire il treno tira dritto e non si ferma.

Un servizio senza grandi costi da parte di SNCF se non quello della risistemazione delle banchine e qualche miglioria che permette di mantenere il servizio universale.

Per ora, fanno sapere dalla compagnia, questa idea ha ricevuto un "buon feedback".

L'esperimento si svolgerà fino alla fine dell'anno e in caso positivo sarà esteso ad altri territori.

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