Un vero e proprio casino.

Il termine non è particolarmente elegante ma descrive perfettamente quel che sta venendo fuori in Sicilia dopo la presentazione del servizio Frecciabianca di prossima partenza tra Palermo, Catania e Messina.

Le critiche che si stanno sollevando in questi giorni sia tra le forze politiche che industriali ma anche sulla stampa locale, sono più di una.

La prima e più ovvia che il "nuovo treno" non è ad Alta Velocità. Si tratta di una scoperta sensazionale che molti sull'isola fanno solo oggi quando chi ha un minimo di dimestichezza con i binari sa già da parecchio tempo.

La seconda è relativa ai costi e anche qui, se ci passate un gioco di parole, ci si sorprende della sorpresa. Il segmento è più alto di quello Regionale e Intercity, quindi al netto di promozioni che sono peraltro facilmente possibili da trovare, è ovvio che il prezzo base del biglietto sia maggiore.

La terza riguarda l'età dei rotabili. Si è infatti "scoperto" che le E.464 hanno 20 anni alle spalle e non può mancare la solita polemica sui mezzi vecchi "appioppati" alla Sicilia, dimenticando però che contestualmente sull'isola stanno anche arrivando i nuovi Pop, tanto per fare un nome.

Come se tutto questo non fosse già sufficiente, nelle ultime ore c'è da segnalare le rimostranze della grande esclusa, Siracusa, che almeno per ora deve stare alla finestra a guardare. E non sia mai detto.

Per questo sono partiti gli interventi di due esponenti di Articolo Uno così come quello di Confcommercio Siracusa, entrambi volti a sollecitare la politica locale a farsi sentire.

Insomma il Frecciabianca non è ancora partito, tutti, ad onore del vero, lo vedono come un segno di attenzione da parte di Trenitalia per la Sicilia, ma le polemiche fioccano roventi su tanti fronti e probabilmente non si fermeranno con l'avvio dei servizi.

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