Si torna ancora a parlare del Frecciarossa a Malpensa, dopo le dichiarazioni di ieri rilasciate dall’onorevole varesino Matteo Bianchi.

Il Frecciarossa a Malpensa? “Oggi non serve. Le priorità per il nostro aeroporto sono altre”. A dirlo è Alessandro Quaglia, presidente di Aeroporti Lombardi, associazione di esperti e appassionati di aeronautica che da anni sostiene ogni prospettiva di sviluppo dello scalo varesino.

“Se oggi ripristinassimo il Frecciarossa farebbe la fine di dieci anni fa: treni vuoti e un bagno di sangue sotto il profilo economico che ben presto costringerebbe Trenitalia a fare marcia indietro una seconda volta”, spiega il referente dell’associazione. I passeggeri infatti sono ancora troppo pochi, il traffico intercontinentale non si è ancora ripreso dalla grave crisi generata dal Covid.

Così, secondo Aeroporti Lombardi, il numero di passeggeri sarebbe praticamente inesistente: “Ma perché mai un cittadino di Varese o Busto dovrebbe venire in macchina a Malpensa, avendo peraltro il problema di dove lasciarla a un prezzo contenuto, per prendere il Frecciarossa? Al massimo avrebbe un senso far partire qualche corsa nelle ore di punta da Gallarate, come avveniva vent’anni fa con il Pendolino. Ma dall’aeroporto proprio no”.

Per rendere più appetibile Malpensa secondo Quaglia oggi servirebbe mettere in atto un progetto diverso, ovvero eliminare Cadorna come capolinea del Malpensa Express, concentrando partenze e arrivi su Milano Centrale. In questo modo la cadenza dei collegamenti ferroviari per Malpensa si dimezzerebbe: i passeggeri, su un unico e certo binario di riferimento in tutta Milano, avrebbero treni diretti per l’aeroporto ogni quarto d’ora.

“Se poi consentissimo loro di fare un biglietto unico Frecciarossa-Malpensa Express sarebbe un’operazione ancora più intelligente che semplificherebbe non poco la vita, in particolare agli stranieri”, precisa il presidente di Aeroporti Lombardi.

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