Una interessante novità potrebbe esserci all'orizzonte per una macchina "storica".
Stiamo parlando della E.626.006 di LFI costruita nel 1927 dopo l'ordinazione da parte di FS datata 5 gennaio 1926. Nasce come E.625.006 venendo realizzata dal TIBB di Vado Ligure al costo di allora di 1.440.000 lire.
La data di consegna formale alle Ferrovie dello Stato è nel febbraio del 1928 e solo nel 1940 arriverà la marcatura definitiva come E.626.006. Essa appartiene a quella che viene definita prima serie, di cui fa parte anche la E.626.005 ferma da anni nel Museo di Pietrarsa, che pur avendo subito radicali modifiche, è con essa l'unica ad aver conservato fino ai giorni nostri la cassa e gli avancorpi d'origine, seppur adattati per l'applicazione degli apparati standard FS.
Ebbene, accantonata nel giugno del 2018 a Monte San Savino, la macchina è stata sposta da poco - a quanto ci risulta - al Deposito di Arezzo Pescaiola. Il suo destino non dovrebbe essere, il condizionale è d'obbligo, la demolizione, ma la preservazione.
Per ora se ne sa poco, ma qualcosa potrebbe accadere già nel breve futuro. Sorte diversa per le altre due macchine che ancora sono a sud di Arezzo, la E.626.311 e la E.626.223 che invece a Monte San Savino ci sono ancora e che probabilmente avranno un finale di carriera meno entusiasmante.


