Chi ci legge sa che non siamo esattamente affascinati dalla livrea XMPR, men che meno sui rotabili “storici” delle Ferrovie dello Stato.
Nonostante questo, dobbiamo dire con sincerità che il nuovo modello di ACME della E.645.008 proposto appunto nella livrea XMPR di Trenitalia ci ha fatto davvero una buonissima impressione.
Ma per quanto banale, partiamo dall'inizio.
Il modello in questione viene consegnato dall'Anonima Costruzioni Modellistiche Esatte come articolo 60489.
La confezione è quella ben nota rossa rigida, mentre il modello trova comodamente posto nella plastica interna, probabilmente in quella che è la migliore soluzione possibile, avvolto da un foglio anch'esso di plastica.
Aprendo il confezionamento il primo impatto è davvero molto positivo. La frase è abusata, da noi per primi, ma guardando il modellino ci si rende conto subito che “c'è”!
La ditta milanese ha deciso di riprodurre la locomotiva nella sua versione del 2003 (REV 30.7.03, DL di Marcianise), quando ancora la stessa si caratterizzava per la fanaleria singola senza luci rosse e per la mancanza del terzo faro centrale al cui posto era presente il logo di Trenitalia.
Alla vista l'operazione è riuscita in pieno. Il modello restituisce meravigliosamente le forme delle “poliedriche” delle Ferrovie dello Stato dando senza indugio alcuno l'idea di trovarsi di fronte al locomotore vero ridotto 87 volte.
Quello che ci ha fatto particolarmente piacere è stato vedere che, nonostante per fare questa recensione abbiamo maneggiato senza troppa cura il modello, tutto è rimasto saldamente al suo posto.
Di più, proprio tenendo nelle mani la locomotiva, si ha una sensazione di robustezza che non è sempre stata presente. Tutto questo, peraltro, è valido anche per le parti più fini e delicate come le tuberie lungo i carrelli (che però tendono a non rimanere dritte e alle volte a rientrare) o i cavi sull'imperiale oltre che, ovviamente, i mancorrenti.
Una ottima notizia per i plasticisti, visto che il modello ACME non ha dato alcun segno di cedimento nemmeno dopo un uso intensivo sul nostro plastico. Bene!
Come sempre la locomotiva viene fornita dalla ditta milanese pronta per l'uso, con un frontale allestito per utilizzo modellistico e uno reale.
Può sembrare una banalità ma in un mondo popolato di case fermodellistiche che consegnano rotabili che possono essere simpaticamente definiti “in kit” per quanti aggiuntivi debba montare chi li acquista, si tratta di qualcosa da rimarcare più e più volte.
Permangono invece sotto tono le condotte frontali che sarebbe ora di fare nuove, così come il gancio che meriterebbe maggiore attenzione ma anche le ghiere che sono parimenti migliorabili.
Per quanto riguarda gli aggiuntivi stessi c'è davvero poco da dire visto che nella bustina c'è il necessario per allestire tutti e due i frontali “reali” o “modellistici” a seconda delle proprie esigenze e alcuni anelli di aderenza per chi ha necessità di far correre la E.645 su un plastico particolarmente impegnativo.
Per quanto riguarda la verniciatura, la stessa è applicata in maniera impeccabile su tutta la macchina, con colori che hanno una tonalità che ci convince.
Ben riprodotti sono poi sia i loghi (correttamente con angolo non stondato), incluso quello frontale, sia le poche scritte laterali, di carattere, forma e dislocazione sostanzialmente perfetti anche se c'è da segnalare la mancanza della "A" relativa alla cabina.
Prima che sorga qualche dubbio (che invero era venuto anche a noi), vi diciamo subito che è corretta la mancanza della E sulla marcatura presente sul pancone prima di 645 008.
Su nostra precisa richiesta la ditta ci ha fornito più di una immagine (in basso quella di Carlo Pezzoni) che mostra questa particolarità che noi per primi ignoravamo.
A impreziosire il tutto ci piace rimarcare la riproduzione delle apparecchiature visibili attraverso i finestrini della cabina AT e la simulazione del grasso sui respingenti (migliorabili, questi ultimi), due elementi che aumentano notevolmente il realismo del mezzo.
Soluzioni già viste anche su macchine di altre marche ma che fa decisamente piacere trovare.
Internamente la macchina è predisposta per ricevere un decoder a 21 poli per mezzo del quale è possibile la gestione indipendente delle luci interne di cabina e dei fari di testa e di coda in entrambe le testate.
Come sempre è necessario seguire accortezze diverse a seconda se si decida di utilizzare la locomotiva in analogico o in digitale ma in entrambi i casi la spiegazione sui settaggi è ben illustrata all'interno del foglietto delle istruzioni per quanto lo stesso sia evidentemente stato creato anche per macchine col terzo faro.
Nel caso si volesse installare un decoder sonoro è assolutamente possibile farlo utilizzando un altoparlante di dimensioni 11x15 mm. collegando i fili alle apposite piazzole.
Per coloro che non avessero voglia di fare questa operazione “in casa”, la ditta propone il modello anche in una versione già sound venduta come articolo 69489.
Analizzata dal punto di vista estetico, parliamo della macchina dal punto di vista del funzionamento.
Il modello che ci è stato inviato presenta un minimo abbastanza basso in analogico che ovviamente migliora in digitale.
La corsa, anche grazie alla presenza dei tre carrelli e delle due casse, è flessuosa e senza tentennamenti, anche se la velocità massima deve essere decisamente limitata con le relative CV perché oltremodo eccessiva.
Le luci in analogico si accendono a tensione bassa ma non bassissima e anche in questo caso, prendendo in considerazione il rotabile reale, è necessario ridurne l'intensità, soprattutto di quelle rosse.
Nonostante il rodiggio “importante”, la macchina non ha avuto impuntamenti né su curve-controcurve né su scambi particolarmente complessi, in alcuni casi da noi posizionati più o meno volontariamente in maniera non esemplare.
La famiglia delle poliedriche di ACME si allarga ancora con un nuovo modello che sarà molto interessante per tutti i cultori dell'epoca V/VI.
Il rotabile in questione si colloca temporalmente tra il 2003 e il 2006 quando la macchina ha ricevuto la doppia fanaleria e il terzo faro frontale.
Il suo migliore impiego sono senz'altro i lunghi merci di qualsiasi tipologia mentre è a nostro avviso una forzatura utilizzarla alla trazione di treni passeggeri che allora erano già appannaggio di altre tipologie di macchine.
Dulcis in fundo veniamo ai prezzi.
I nuovi modelli delle poliedriche di ACME si collocano in linea con quanto si vede oggi sul mercato.
Di listino la versione analogica ha un costo di 259,90 Euro mentre quella sound di 374,90 Euro.
In entrambi i casi è possibile trovarle nei negozi sia online che fisici con alcune decine di Euro di sconto.
Prima di terminare questa recensione un appunto importate. Sul web sono in circolazione fotografie della macchina in livrea non definitiva, quindi senza i loghi laterali.
La versione nei negozi è quella che abbiamo inserito in questo testo.
Altre fotografie del modello ACME sono disponibili sulla nostra gallery FotoFerrovie.Info cliccando qui.