La ferrovia è un organismo complesso dove non sempre le cose vanno come dovrebbero.
Per quanto si cerchi di evitarli, gli incidenti più o meno gravi sono sempre parte dell'esercizio e tra questi non mancano gli incendi di materiale rotabile, non sempre motorizzato.
La storia delle ferrovie di tutto il mondo è costellata di roghi all'interno delle carrozze, tanto spettacolari quanto difficili però da riprodurre in scala su un plastico.
A risolvere la questione ci ha pensato TA Models, con un'idea (e una realizzazione) decisamente brillante che ben evidenzia la sottile linea che separa il modellismo dalla realtà.
Le carrozze incendiate, del resto, non vengono mai abbastanza considerate dai fermodellisti, eppure nel loro "dramma" sono molto affascinanti perché richiedono una grandissima abilità per vedere su di loro riprodotte le tracce del rogo.
Per dare realismo a una situazione non altrimenti realizzabile, si utilizzano numerosi tipi di lavaggi color ruggine, polveri ed aerografo. Rispettando i corretti tempi di asciugatura, realizzare una carrozza dall'aspetto incendiato richiede fino a tre giorni di lavorazione.
Un esempio concreto lo possiamo vedere nelle foto a corredo dell'articolo. In questo caso TA Models è andata oltre, proponendo ai lettori di Ferrovie.Info una vettura ancora avvolta dalle fiamme. Il fumo è stato realizzato con dell'ovatta verniciata con varie sfumature di grigio e nero per ottenere un effetto super realistico mentre l'incendio è stato simulato utilizzando dei led rossi alimentati dalle prese di corrente già presenti nella carrozza, rendendo il lavoro (e la posa) davvero semplice in ogni parte del plastico.
Per quanto riguarda la carrozza, in questa circostanza è stata utilizzata una vettura Medie Distanze a Vestiboli Centrali di ViTrains in livrea XMPR con tetto cannellato bianco, in modo da essere coerente con il mezzo utilizzato dai Vigili del Fuoco accorsi prontamente, il mitico APS 160 prodotto sempre da TA Models.
Tutto questo per dare vita a una scena insolita e curiosa che può dare un tocco in più a qualsiasi impianto domestico o di qualche associazione.
Si ringrazia l'amico Andrea Baldanello per aver messo a disposizione il plastico di "Casier" come set fotografico.