La mattina la sveglia è sempre ad orari che in un mondo perfetto non dovrebbero esistere.
Le valigie sono pronte dalla sera e le carichiamo velocemente in auto per andare subito a fare qualche altro merci proveniente sempre da Hof. Stavolta le previsioni ci hanno preso e nel cielo c'è una densa foschia che rende tutto molto ovattato.
Ci piazziamo in un pratone ma come dettoci dalle nostre efficientissime spie tedesche in testa al convoglio in arrivo non ci sarà una Ludmilla ma una BR 247 di Euro Cargo Rail. La cosa in fondo non ci dispiace, anche per variare un po'.
Fatto questo scatto ci rechiamo in un altro punto più a sud dove in rapida successione si palesano prima un Alex, poi alcuni regionali della Oberpfalzbahn e poi un nuovo merci ancora con una Ludmilla che nella nostra mente è l'ultimo del viaggio.
Nel voler scendere verso le 628/928 ci imbattiamo però nella stazione di Schwandorf dove dall'alto, attraversando il fascio con un ponte stradale, vediamo ancora una di queste austere macchine in testa ad un merci. Pensavamo di tornare a casa con al massimo cinque foto di queste locomotive e invece le stiamo incontrando ovunque!
Basta una rapida domanda al personale in zona per avere la risposta, il convoglio partirà verso Regensburg entro un'ora. Il tempo di trovare un buon punto foto e anche questa è portata a casa, assieme all'immancabile Alex e agli altrettanto immancabili regionali con le BR 612 che sono comunque datati 2000 e iniziano ad essere vecchiotti.
Il tempo passa e le vecchie automotrici ci attendono, per cui molliamo la presa e ci rechiamo sulla linea che va da Neufahrn a Straubing dove ne fotografiamo con facilità diverse. La tratta, tuttavia, è carina ma nulla di più, per cui ci spostiamo più a sud tra Landshut e Garching dove ne immortaliamo altre anche con i mastodontici segnali ad ala.
Per concludere in bellezza ci rechiamo quindi sulla piccola tratta di pochi chilometri tra Grafing e Wasserburg dove oltre alle 628/928 ci sono anche punti foto davvero degni di nota e che sembrano usciti da un libro di favole.
La mattina seguente ci alziamo con grande entusiasmo perché una intuizione di Marco ci fa spostare nella zona di Trostberg lungo la linea tra Mühldorf e Traunstein. Da queste parti circola infatti quello che viene chiamato il merci delle bottiglie, una tradotta breve ma molto appariscente che è solitamente effettuata sempre con le BR 294.
Arrivati in stazione proprio a Trostberg ci rendiamo conto che però qualcosa non va. Sono le 7.30 del mattino e in giro non c'è anima viva. I negozi sono ancora tutti chiusi e le strade sono deserte nonostante sia giovedì. Bastano un paio di messaggi mandati a un amico tedesco per capire l'arcano e sbiancare. Oggi c'è la festività del Corpus Domini e ovviamente tutti sono in ferie. Nell'auto cala il gelo. Se è tutto fermo, sicuramente lo sarà anche la nostra tradotta.
Andiamo a chiedere a un dipendente di DB Netz che non sa dirci quasi nulla se non che probabilmente le cose staranno proprio in questa maniera. Il problema a questo punto non è tanto la mancanza della tradotta, quanto il fatto che non ci sarà molto altro nemmeno di tutto il resto e una festa della quale non conoscevamo assolutamente l'esistenza rischia di stravolgerci una splendida giornata di sole.
Tentando il tutto per tutto con la forza della disperazione andiamo a Garching per avere una conferma della fine dei giochi da un altro dipendente di DB Netz. Conosciamo qualche parola di tedesco ma lui parla troppo svelto e ci sono forti rumori di fondo anche se una cosa la capiamo, da nord sta arrivando una locomotiva da manovra che deve trasferire alcuni carri. Sul piazzale gli unici vagoni presenti sono quelli a forma di bottiglia da cui prende il nome il treno merci e se uno più uno fa ancora due...
Ci appostiamo sul ponte a sud della stazione e a digiuno dalla sera prima aspettiamo la loco che arriva. È proprio una BR 294 che manovra gli agognati carri e si mette alla loro testa. Tentiamo il tutto per tutto e ci trasferiamo in un pratone poco più a sud. Se il merci parte, deve passare da lì.
Trascorso qualche minuto sale una BR 628/928 che impegna il binario unico per i successivi 5 minuti, se la tradotta c'è, passerà poco dopo.
Nel silenzio della prima mattina di un meraviglioso giorno di festa, si vede nemmeno dieci minuti dopo sbucare la BR 294 che al seguito ha la sua bella teoria di carri. Piuttosto increduli scattiamo foto a raffica ma non c'è tempo da perdere perché complice il poco traffico del giorno festivo decidiamo di inseguirla.
C'è infatti un punto dove la ferrovia corre di fianco al canale d'acqua e una foto lì vale la giornata. Fino al PL lungo la statale le siamo dietro, poi la superiamo. Troviamo a intuito la stradina da prendere e a piedi corriamo fino a uno dei ponticelli che oltrepassano il corso d'acqua. La tradotta sbuca dopo poco e ancora una volta la "distruggiamo" di fotografie.
Finalmente abbiamo degli scatti in tasca ma anche una fame che necessiterebbe una colazione ben fornita. Per vedere se c'è qualcosa di miracolosamente aperto torniamo a Trostberg su indicazione di un ragazzo pugliese che incrociamo sul ponticello mentre porta a spasso i cani. Ci segnala infatti che il distributore di benzina è aperto e qualcosa di vagamente commestibile potrebbe averlo. Prima però passiamo in stazione dove la nostra tradotta è giunta e sta manovrando.
La lasciamo dove sta, tanto ha finito i suoi servizi e andiamo al distributore che per fortuna è aperto per davvero, motivo per cui facciamo sosta comprando qualsiasi cosa abbia un sapore dolce e prendendo un caffè che sa di tutt'altro come spesso accade in Germania.
Passano i minuti con l'adrenalina che inizia a scendere quando si avanza un dubbio nelle nostre teste. Ma la macchina della tradotta non deve tornare indietro ? La domanda non è affatto scontata, per cui andiamo in stazione a dare un'occhiata.
La locomotiva che era già posta in direzione nord, non c'è più. Qualcosa però balza all'occhio, mancano anche dei carri. E qui l'intuizione viene a Lorenzo. Lungo l'inseguimento abbiamo infatti affiancato un altro raccordo di una ditta di prodotti chimici e guarda caso la tipologia di carri mancanti è compatibile.
Saltiamo in auto verso nord e fatalmente riprendiamo presto la tradotta che con il suo leggero carico si accinge ad entrare proprio in questo raccordo. Un paio di scatti al sole e realizziamo che la BR 294 deve anche riportare alcuni carri della stessa tipologia indietro a Trostberg, motivo per il quale avremo un secondo "shot" sempre lungo il canale. Ci spostiamo dunque su un altro dei ponti che lo attraversano e in breve tempo vediamo comparire la seconda tradotta composta da tre diverse tipologie di carri.
Resa immortale anche questa scena e appurato che la locomotiva tornerà a questo punto a Garching isolata, decidiamo di dedicarci alle BR 628/928.
Ci mettiamo in un bel punto in luce nei pressi di Hörpolding ma al posto delle attese automotrici vediamo sbucare un moderno "sigaro" BR 640 che sinceramente non ci dice nulla.
A ben ragionarci è ovvio. Nei festivi c'è meno esigenza di posti e quindi non serve un mezzo così capiente ed è sufficiente una di quelle robe moderne a forma di scatola che non ci scalda il cuore.
Il segnale che viene dagli astri è chiaro. La fortuna ce la siamo giocata con le tradotte per cui è meglio cambiare aria senza incaponirsi.
A questo punto però, dopo aver fatto tanti scatti interessanti a materiale piuttosto complicato da trovare, vogliamo chiudere con un defaticamento. Visto che il giorno successivo dobbiamo infatti essere tutti a casa, decidiamo di metterci su una "magistrale" per fotografare tutto quel che passa e in qualche modo fare "quantità".
Assolutamente senza volerlo, finiamo così ad Axdorf lungo la linea che porta verso l'Austria dove in due ore all'ombra sotto un bell'albero e mangiando qualche panino faticosamente rinvenuto mettiamo in archivio una marea di RailJet, svariati merci e diversi Intercity/Eurocity. La qualità dei rotabili è scesa sensibilmente per i nostri gusti, ma ci vuole anche un po' di "svago", non si può correre sempre.
Trascorse queste due ore in armonia con la natura risaliamo in macchina e attraversiamo senza alcun controllo il primo confine. Visto che non abbiamo perso tempo ci fermiamo ancora una volta lungo la medesima magistrale ma in Austria per qualche altro scatto e facciamo appena a tempo a portare a casa una BR 101 e ancora tanti, troppi RailJet.
La sera ormai sta arrivando e c'è un altro confine da superare potenzialmente foriero di perdite di tempo, per cui completiamo una veloce "cena" al McDonald's prima del Brennero e poi lo sconfinamento ancora una volta senza nessuno che ci chieda nulla.
Per la notte abbiamo un affascinante appartamento sulle montagne di Vipiteno dove dormiamo e una volta fatta colazione, il giorno dopo, prendiamo la rotta verso casa.
Anche questo Ferroviaggio è andato. Un giro che vista la destinazione sembrava semplice è invece stato molto stancante. Ma come sempre, a conti fatti, ne è valsa la pena.