La mattina seguente ci svegliamo di buon'ora e ci rechiamo appunto a Milochov per immortalare la tratta che sarà presto chiusa con questa stazione che sarà definitivamente abbandonata.
Il sole va e viene ma siamo fortunati perché mentre siamo lì passano un treno passeggeri e un merci che riprendiamo di buon grado per quanto piuttosto moderni. Non c’è tempo a disposizione per attendere altro, però, perché la nostra prossima destinazione è la Cechia, per cui ci mettiamo subito in marcia.
Il nostro primo obbiettivo è la tratta di confine tra Púchov e Horní Lideč. Qui ci mettiamo a fotografare i convogli internazionali che collegano le due nazioni e che sono operati anche con le "Gorila" con carrozze delle ferrovie ceche České dráhy. Il tempo è come sempre ballerino. Qualche scatto va molto bene, qualche altro decisamente meno, ma nel complesso portiamo a casa un buon bottino anche in considerazione del fatto che sulla linea sono presenti lavori che ne limitano l’utilizzo e che la riempiono di mezzi da cantiere.
Lasciata questa importante tratta muoviamo svelti verso Luhačovice non prima di aver mangiato un panino poco dopo il confine dove i nostri Euro sono improvvisamente diventati pressoché inutilizzabili. In questo impianto c’è il capolinea di una linea non elettrificata che vede ancora treni a materiale ordinario con le "Occhialute" che fotografiamo un po' ovunque, visto che la linea gira in maniera spettacolare.
La tratta fino a Uherský Brod non invero è lunghissima e le nuvole come sempre giocano un ruolo importante, ma visto che la strada per buona parte passa di fianco ai binari non abbiamo difficoltà a realizzare diversi scatti interessanti. Purtroppo, escludendo queste fantastiche locomotive Diesel, il resto sono tutte automotrici moderne non proprio esaltanti che fotografiamo giusto come testimonianza dei tempi che cambiano.
La sera, tuttavia, dobbiamo dormire a Brno e quindi c’è un po’ di strada da fare ed è necessario rimettersi in viaggio. Lungo il percorso, però, una intuizione di Marco, uno dei tre personaggi coinvolti nell’ennesimo Grand Tour, ci porta a Nemotice per una sosta “chirurgica”. Dovrebbe infatti esserci un’altra "Occhialuta" con un treno passeggeri che peraltro dovrebbe passare sotto un cielo finalmente meno incerto. La nostra “tigna” viene premiata visto che non solo la "Brejlovec" c’è, ma ha anche una livrea diversa da quelle viste fino ad allora, anziché frontale bianco con fiancata quasi integralmente celeste e blu, tutta la loco è divisa in fasce orizzontali celesti, bianche e blu.
Contenti per quanto ottenuto fino a quel momento, muoviamo come da programma verso Brno dove ci attende una casa per una notte a dir poco insolita con tanto di piscina/laghetto interno. Non avremo però tanto tempo per sperimentarne eventuali benefici, visto che l’indomani mattina la sveglia è molto presto, tanto per fare qualcosa di nuovo.
Il motivo è presto detto, dobbiamo recarci sulla linea che porta verso Třebíč e precisamente in località Rosice perché al mattino c’è una "Occhialuta" che normalmente traina una composizione piuttosto insolita che prevede un misto di carrozze a singolo e a doppio piano molto poco amalgamate tra di loro. Il cielo, in perfetto stile est Europa, è ancora una alternanza di sole e nuvole ma anche stavolta siamo fortunati visto che il convoglio, composto così come ce lo aspettavamo, passa in perfetta luce.
Visto che fiutiamo che ci sono manovre possibili (il web aiuta tantissimo!), decidiamo di aspettarlo qualche stazione dopo nei pressi di Ostopovice, dove con nostro estremo stupore si presenta qualche minuto più tardi non prima di aver agganciato, a una composizione già insolita, anche una automotrice con due carrozze in coda, peraltro di diversa livrea tra loro, il tutto nemmeno a dirlo, in servizio regolare con viaggiatori a bordo!
Scaricata una raffica senza fine su questo astruso convoglio, decidiamo di trascorrere tutta la giornata su questa tratta che promette bene. Del resto siamo venuti qui per i mezzi Diesel e siamo sicuri che le nuvole qualche foto ce la rovineranno, per cui meglio non disperdere le energie altrove ma concentrarsi su questi collegamenti.
Procedendo tutto secondo copione riusciamo a portare a casa altri scatti di "Occhialute" con treni passeggeri ma quando la pancia inizia ad essere "piena" ci dedichiamo anche alle curiose automotrici del Gruppo 854 che se ne vanno normalmente in giro con una vettura agganciata. Del resto, esse sono coeve alle "Brejlovec" essendo state parimenti realizzate sul finire degli anni ’60 e quindi meritano senz’altro attenzione.
Nella perenne e infinita lotta contro le nuvole che ogni fotografo di treni deve combattere ogni giorno, riusciamo nel nostro intento, trovando sulla strada anche le più moderne automotrici del Gruppo 842 che sono pur sempre datate 1989.
Il giro è splendido e le giornate abbastanza lunghe, ma è ora di cominciare a volgere la prua verso sud anche se il nostro giro è tutt’altro che terminato perché il giorno seguente c’è da inseguire le automotrici Diesel ÖBB del Gruppo 5047 che ancora girano nei dintorni di Vienna.
Per questo motivo, presa la più vicina strada statale, lasciamo Třebíč e oltrepassiamo il confine a sud est con l’Austria. Visto che ancora c’è luce decidiamo di andare a vedere le linee chiuse in questa zona. Le raggiungiamo in breve tempo e dobbiamo ammettere che è un grosso rammarico non essere passati qui prima. Le tratte a cui facciamo riferimento sono quelle tra Gänserndorf, Bad Pirawarth e Obersdorf sulle quali il servizio regolare è cessato il 15 dicembre 2019. Anche su di esse circolavano regolarmente le 5047 che ben si innestavano non solo in questi splendidi paesaggi ma anche in quella quiete dal sapore antico che è tipica delle lente linee secondarie.
Il binario arrugginito non lascia però alcuna speranza, per cui, prima di andare a dormire nella periferia della capitale austriaca, ci spostiamo nei pressi di Gänserndorf sulla Nordbahn che conduce a Břeclav dove c’è l’elettrico e, cosa che non ci dispiace, un bel po' di transiti.
Certo, il valore assoluto delle foto si abbassa notevolmente, visto che è tutto un transito di Taurus, Vectron e moderne automotrici, ma decidiamo di prendere questo come un fine pomeriggio di "defaticamento" in vista della giornata successiva che potrebbe essere ancora una volta piuttosto ricca. Nel mezzo, tuttavia, cogliamo il transito anche di alcune automotrici del Gruppo 4020, che non sono da ignorare visto che si tratta pur sempre di macchine datate 1979.
Arrivato il tramonto e messe in cascina alcune decine di foto che sebbene meno intriganti possono sempre tornare utili, andiamo nel nostro hotel viennese per l’ultima nottata fuori dall’Italia.
Come se fosse una gran novità, la mattina successiva la sveglia è comunque all’alba perché dobbiamo confessare che sulle 5047 ci siamo preparati poco e stiamo quindi tirando un po' ad indovinare. Nel programma originario non erano infatti previste, ma non è la prima volta che i nostri Ferroviaggi partono con una meta e nel mezzo prendono pieghe inaspettate. Del resto quando si fanno giri così lunghi i cambiamenti sono spesso dettati dalle situazioni. Un viaggio creato "largo" in caso di maltempo permette di essere ristretto e di includere altro in caso di bel tempo, cosa che è accaduta proprio in questa circostanza.
Inoltre c’è un problema comune a tutte le capitali europee, la tratta che dobbiamo raggiungere si trova dalla parte opposta della città che dobbiamo attraversare di mattina presto quando il traffico è a dir poco congestionato. Per fortuna una volta tanto tutto procede secondo i piani e con un anticipo tutt’altro che ampio arriviamo nella stazione di Tattendorf dove la prima 5047 si palesa in perfetto orario per poi ripassare al senso inverso poco dopo.
La tratta, tuttavia, ci pare molto breve per altre foto interessanti, motivo per cui pensiamo di procedere alla volta di Leobersdorf lungo la linea ovviamente non elettrificata che arriva a Weißenbach-Neuhaus.
A spronarci in tal senso è anche la possibilità che ci sia un merci addirittura con una Rh 2143, ma purtroppo in questo caso al dirigente di movimento a cui ci siamo rivolti per avere qualche notizia è stata detta una cosa non corretta, visto che si presenta una meno interessante Hercules Rh 2016.
Sono però confermate regolarmente in turno le 5047 e qui la faccenda si fa decisamente più interessante. Nella sola mattinata sono infatti previste numerose corse tutte con queste automotrici su una linea che sembra uscita da una favola. La ferrovia, peraltro, si segue abbastanza comodamente con la macchina e le anziane DMU in singola composizione si possono fotografare davvero in ogni scorcio.
Realizzata una buona dose di scatti, completiamo il nostro percorso nella stazione capolinea di Weißenbach-Neuhaus dove cogliamo l’occasione anche per salire a bordo di queste spartane macchine che non avranno probabilmente molto futuro sulle tratte austriache, stante il fatto che alcune hanno già preso la via dell’Ungheria sponda GySEV.
Considerato che tra uno scatto e l’altro abbiamo fatto pranzo, che i posti interessanti li abbiamo "battezzati" tutti e che a Vienna c’è il negozio di modellismo Memoba, molliamo tutto con con piena soddisfazione e andiamo a "buttare" un po' di soldi in colorati oggetti con ruote in scala 1:87.
Il tempo tuttavia è tiranno e per dormire preferiamo tornare in Italia, detto fuor di bocca anche per motivi squisitamente economici visto che l’Austria è piuttosto cara. Per questo motivo prendiamo l'autostrada e superiamo dopo qualche ora il confine iniziando la discesa verso casa, non prima di una buona cena in uno dei ristoranti visitati da Chef Rubio in "Camionisti in trattoria".
L'arrivo a casa è in piena notte e in queste circostanze si vede l'importanza di essere in tre alternandosi alla guida. Siamo stanchi e piuttosto assonnati ma anche stavolta ne è valsa la pena! Adesso Germania, ci sono le Ludmilla da rendere immortali!