Si celebra il 27 gennaio il Giorno della Memoria come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.

Si è stabilita questa data perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, cittadina polacca della Slesia dall'originario e attuale nome di Oświęcim.

Tralasciando le implicazioni storiche che lasciamo a siti web più competenti in materia, cogliamo l'occasione di questo triste anniversario per vedere cosa è oggi la stazione di questa città a più di 70 anni da quando l'ultimo treno vi giunse con il suo carico di deportati diretti ai campi di concentramento.

Oggi la stazione di Oświęcim è un impianto piuttosto fatiscente al servizio dei viaggiatori, principalmente pendolari, che usano il treno per raggiungere Katowice o Cracovia.

L'edificio di cemento, grande e decadente come la scritta del suo nome, è collocato ai margini della città e dà l'impressione che al suo interno il tempo si sia fermato.

Tra le poche facilitazioni messe a disposizione dei viaggiatori c'è una sala d'aspetto e affianco ad essa una piccolissima stanza che racchiude il salone di un barbiere che per strumenti usati e poster scoloriti attaccati ai muri è rimasto probabilmente fermo agli anni '80.

I raccordi che portavano i carri con i deportati ai tre campi di concentramento sono stati smantellati anche se dall'alto sono ancora visibili i tracciati che i treni seguivano per accedere e una parte di binari è ancora presente e viene tutt'oggi manutenuta a imperitura memoria.

Nonostante l'aspetto visibile nelle foto, a Oświęcim fermano diversi treni internazionali che la collegano a grandi capitali europee come Budapest, Praga e Vienna.

L'impianto è caratterizzato anche da un fascio merci molto ampio e da una passerella che lo sovrasta nella sua interezza e permette di arrivare dall'altra parte della stazione.

Foto a cura di Lorenzo Pallotta e Marco Carlone

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