Slitta ancora la riapertura della linea ferroviaria che collega Italia e Francia attraverso il Frejus e che è interrotta da quasi un anno a causa di una frana caduta in territorio francese non lontano dal confine.

Una prima stima sulla riapertura della tratta, che permette il collegamento tra Torino e Parigi, era stata fissata nell’autunno di quest’anno.

Ma ieri, primo agosto, i rappresentanti di Parigi hanno informato la delegazione italiana che segue i lavori che la ferrovia non tornerà in funzione prima di marzo 2025.

Un ritardo per il quale l’Italia è pronta a chiedere una riparazione economica alla Francia.

Stando a quanto affermano i francesi, la motivazione ufficiale del posticipo è la presenza di «nuovi gravi pericoli geologici».

Sembra infatti che le autorità transalpine abbiano individuato nuove fratture sul versante del monte dove si era verificato il crollo.

La messa in sicurezza della montagna, dicono, è diventata la priorità.

Se i lavori si concluderanno entro la nuova data annunciata ieri, vorrà dire che il collegamento è rimasto chiuso per 18 mesi, con danni ai passeggeri, che hanno dovuto fare ricorso ad alternative su gomma, e al trasporto delle merci.

Per questo, la delegazione italiana ha fatto notare che: «Occorrerà trovare una forma di compensazione del danno nei confronti degli operatori pubblici e privati».

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