Il comparto ceramico modenese e reggiano in grave difficoltà a causa del treno deragliato a Parma, l’11 luglio scorso.
Dopo una settimana, il traffico merci è ancora fermo e sta paralizzando lo scalo ferroviario di Dinazzano (Reggio Emilia) e l’approvvigionamento di argilla dalla Germania.
Dopo l'incidente infatti, i disagi per il traffico ferroviario – passeggeri e merci – sono stati, e sono tuttora, innumerevoli. Soprattutto perché la Procura della Repubblica di Parma, nell’aprire un’inchiesta sull’accaduto, ha posto sotto sequestro il vagone e il binario interessato.
"Il settore ceramico potrebbe entrare in crisi, le disponibilità di materie prime non superano i 10/15 giorni di stoccaggio come media generale. Abbiamo bisogno che questa linea ritorni in funzione in fretta" spiega Mario Roncaglia, presidente della Commissione Materie Prime e Trasporti di Confindustria Ceramica.
Ci sono criticità in essere e potenziali con aziende che potrebbero anche essere costrette a fermare la produzione, da qui l’appello alle istituzioni e alla politica affinché venga mantenuta alta l’attenzione, "e si intervenga il prima possibile".
"Il traffico merci è azzerato. Col rischio che l’attesa si prolunghi". A confermarlo è Francesco Anselmi, Amministratore delegato della GL&T Cargo, che ha sede allo Scalo di Dinazzano e che si occupa di spedizioni import-export di materie prime (argilla in particolare) e di prodotti finiti delle ceramiche della zona.
"Nel 2023 abbiamo trasportato non meno di 625mila tonnellate di argilla dalla Germania, mercato di riferimento per questo tipo di materia prima, per le aziende ceramiche del Comprensorio. Quest’anno, per svariate ragioni, il numero sarà più basso", aggiunge Anselmi.
"Inizialmente lo sblocco era previsto per il 21 di luglio – prosegue l’Ad della GL&T Cargo –, ma al momento siamo fermi. Finché il magistrato non dà il ‘nulla osta’, di treni dalla Germania non ne arrivano.
Quanto potrà durare? Ponendo che l’ok alla riapertura possa arrivare anche domani, serviranno non meno di 5 giorni per il ripristino completo del binario danneggiato, salvo imprevisti. Quindi, se va bene, dobbiamo considerare almeno un’altra settimana di stop".
Un danno enorme in termini di fatturato per l’azienda stessa, stimato approssimativamente in 2.5 milioni di euro: "Ma qui il rischio, vero, reale, concreto, è che le ceramiche stesse fermino la produzione. Forse qualcuno non si sta rendendo conto dell’enormità del danno che si sta verificando", conclude Anselmi.
L'articolo integrale su il Resto del Carlino.