Non sembra almeno per il momento decollare il Tren Maya, l'ambizioso progetto ferroviario del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador.

Il progetto ferroviario, al momento completato solo a metà, potrebbe costare fino a 30 miliardi di dollari, e avrebbe già causato gravi danni all'ambiente.

Il verdetto più duro sulla linea turistica, che corre ad anello attorno alla penisola dello Yucatan, arriva però dai dati relativi al numero di passeggeri su circa la metà della ferrovia ora aperta. Infatti, stando ai dati del governo, solo circa 1.200 persone al giorno utilizzano il treno, ovvero 246.929 passeggeri in sette mesi.

La maggior parte degli utenti la percorre solo su brevi tratti tra la città di Merida e Cancún, o la vicina città di Campeche.

La grande speranza per pagare l'enorme costo del treno era che i turisti lo usassero per partire dalla località di Cancún ed esplorare l'intero percorso di 1.500 chilometri per visitare i siti archeologici Maya che costellano la penisola.

Ma la tratta di andata e ritorno tra Cancún e il noto complesso di templi maya di Palenque ha attirato solo circa 100 passeggeri al giorno nei primi sei mesi di attività.

Inizialmente il governo aveva promesso che il treno avrebbe trasportato tra le 22.000 e le 37.000 persone al giorno.

Il numero attuale di passeggeri ammonta a circa il 3-5%, con tre delle quattro stazioni più popolari - Cancún, Merida, Palenque e Campeche - già in servizio.

Vero è che la linea ferroviaria lungo il corridoio molto trafficato che collega Cancun e le località di Playa del Carmen e Tulum non è ancora terminata e sono operativi solo 17 treni.

Tuttavia i detrattori sostengono che ci siano ben poche prove a sostegno della tesi che la linea Cancun-Tulum possa rendere il progetto redditizio, perché non costeggia nessuna delle località turistiche che dovrebbe servire.

Originariamente la ferrovia avrebbe dovuto correre su una linea sopraelevata sopra l'autostrada costiera, dove si trovano la maggior parte delle strutture turistiche. Ma di fronte a difficoltà tecniche, il governo ha cambiato il percorso tagliando una striscia di 110 chilometri attraverso la giungla e spostando i binari di circa 7 chilometri nell’entroterra. 

"L'inutilità di questo progetto era prevedibile", ha detto all’agenzia di stampa Associated Press Jose "Pepe" Urbina, un sub locale che si oppone al treno perché i suoi piloni d'acciaio hanno danneggiato le caverne (i celebrati cenote) che ha esplorato per decenni.

"In realtà, il treno non va da nessuna parte dove già non si potesse arrivare tramite l'autostrada." "Una linea ferroviaria – ha concluso Urbina - che non fornisce alcun servizio utile ai lavoratori, agli studenti, a qualsiasi uso quotidiano".

Sul fronte opposto, le amministrazioni locali ricordano quanto il nuovo progetto abbia fatto in materia di nuovi posti di lavoro.

Manuel Merino, governatore dello stato di Tabasco, sulla costa del Golfo, ha affermato che il treno Maya ne ha generato 20.000, tra diretti e indiretti, il che nel suo stato vale un abbassamento del tasso di disoccupazione del 40 per cento.

"Questo lo rende davvero un motore per lo sviluppo del sud", una parte storicamente più povera e sottosviluppata del Messico, ha detto Merino. Chiaro però che questi posti di lavoro o una gran parte di essi scompariranno una volta terminata la costruzione, e anche i funzionari federali stanno cercando modi per cercare di far sì che la ferrovia si ripaghi da sola. 

In realtà non è chiaro se il governo abbia mai pensato che la ferrovia sarebbe stata redditizia, anche perchè López Obrador aveva già deciso di costruirlo prima che venissero effettuati gli studi di fattibilità.

Secondo uno studio governativo del 2019, la ferrovia costerebbe 8,5 miliardi di dollari e i benefici stimati sarebbero di circa 10,5 miliardi di dollari (rispettivamente poco meno di 7,8 e poco pià di 9,6 miliardi di euro).

Ma questi "benefici stimati" includevano sempre molti beni immateriali, come la riduzione del traffico sulle autostrade, viaggi più rapidi o maggiori entrate turistiche, tutti effetti che non si sono verificati o non erano correlati al treno.

Il direttore di Moody's Analytics, Alfredo Coutiño, ha sottolineato come il superamento dei costi è fatto comune in tali progetti. "Come si poteva immaginare, il progetto del Treno Maya non è stato portato a termine nelle modalità previste e il costo è stato molto più alto del budget originale", ha scritto l’economista.

"La questione che deve ancora essere risolta è se questo progetto sarà redditizio a medio termine, una volta cioè che sarà pienamente funzionante, operativo a pieno regime e gestito come un'impresa statale e non come un'impresa privata".

L'articolo integrale su la Repubblica.

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