Che non sia un gran momento per la rete ferroviaria italiana è palese.

Nei giorni scorsi abbiamo assistito e documentato due incidenti, uno a Centola e uno a Parma che ancora oggi stanno in qualche modo alterando la regolare circolazione dopo averlo fatto nei giorni scorsi a treni passeggeri e merci.

Stanotte un altro fatto ha creato il caos in Adriatica.

A quanto abbiamo appreso dalle 3 di notte circa la circolazione è rimasta fortemente rallentata tra Villa Selva e Cesena per un "guasto alla linea elettrica".

Il "guasto", come lo definisce Trenitalia nella sua infomobilità, ci risulta essere stato causato dall'Intercity 1571 che avrebbe tagliato la linea aerea.

Un danno non da poco che è stato risolto solo alle 7 del mattino quando ormai diversi treni, soprattutto notturni, avevano già accumulato ore di ritardo.

Ed è anche andata bene che è accaduto di notte e non di giorno con le temperature in essere in questi periodi.

Ad ogni modo i treni Intercity e Regionali hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 200 minuti.

I treni Regionali hanno subito limitazioni di percorso e cancellazioni.

Questi sono stati i treni Intercity direttamente coinvolti con un maggior tempo di percorrenza superiore a 60 minuti:

• ICN 770 Trieste Centrale (19:50) - Roma Termini (6:35)
• ICN 1963 Milano Centrale (20:10) - Siracusa (15:48)
• ICN 754 Lecce (20:25) - Torino Porta Nuova (9:25)
• ICN 757 Torino Porta Nuova (20:50) - Lecce (10:10)
• ICN 765 Milano Centrale (21:15) - Lecce (10:02)
• ICN 755 Milano Centrale (21:50) - Lecce (9:30)
• ICN 764 Roma Termini (22:05) - San Candido (8:40)

Il treno protagonista della problematica ha accumulato fino a 300 minuti di ritardo.

Qualche considerazione questa situazione la merita.

Partendo dal presupposto che la ferrovia non è un sistema perfetto, che i guasti o gli eventi come quello di stanotte ci sono sempre stati, è però chiaro che qualcosa deve essere registrato, perché così è difficile andare avanti.

Lo scrivevamo qualche tempo fa quando ci si vantava, giustamente peraltro, di avere una rete AV migliore di quella tedesca.

Inutile gongolarsi troppo e riposarsi sugli allori.

Bisogna intervenire in fretta, rimboccarsi le maniche e sistemare una situazione che sta diventando complicata.

Che gli stanziamenti siano stati fatti è certo, che RFI si stia dando da fare è altrettanto vero, ma è il momento di tirare fuori quel qualcosa in più che permetta di superare il momento critico.

Perché gli eventi degli ultimi giorni hanno dimostrato che la nostra rete è fragile, troppo fragile.

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