Sono ancora in corso le attività di ripristino della normale circolazione sulla linea Tirrenica Meridionale, nel tratto che attraversa la stazione di Centola, dove due giorni fa un treno merci è deragliato causando danni all'armamento e alla banchina.

Sul posto stanno lavorando alacremente i tecnici di RFI, di aziende private specializzate in manutenzione ferroviaria e l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSFISA).

Le indagini sul deragliamento sono affidate alla Polfer di Sapri.

Il convoglio merci, diretto a sud, era composto da 17 carri. 

Sette di questi sono deragliati nella stazione di Centola, mentre altri tre si sono staccati dal resto del treno sul ponte che scavalca il vallone del fiume Mingardo.

Al momento, le ipotesi più probabili sulla causa del deragliamento sono due: un carico eccessivo su uno dei vagoni oppure i recenti lavori di manutenzione condotti proprio su quel tratto di linea.

Si tratta comunque solo di ipotesi che dovranno essere vagliate dagli ispettori, dalla Polizia Ferroviaria e dal personale di RFI.

Il macchinista del treno avrebbe raccontato di aver avvertito un forte rumore sordo e di aver visto una nube di fumo, prima che una parte del convoglio si staccasse dal resto.

Come abbiamo visto, la 494 titolare e i primi carri rimasti sui binari sono già stati rimossi.

RFI, invece, sta valutando le modalità per il recupero della parte restante del treno, sottoposti a sequestro dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania che ha aperto un’inchiesta. 

Si tratta di un’operazione complessa che richiederà probabilmente alcuni giorni e l’utilizzo di gru.

Successivamente, sarà necessario provvedere al ripristino dei binari e delle traversine danneggiate.

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