Ancora un incidente mortale sul lavoro.
Questa volta a Meina, nel Novarese, mentre venivano effettuati lavori sulla linea Milano-Domodossola.
«È inaccettabile continuare a morire per mantenere in efficienza le reti ferroviarie italiane» – afferma Vito Panzarella, segretario generale nazionale FenealUil.
«Siamo vicini alla famiglia del lavoratore coinvolto – dichiara – ma cogliamo questa triste occasione per ricordare a Rfi di fare la sua parte e attivare il Protocollo specifico sulle manutenzioni ferroviarie, come richiesto unitariamente dai sindacati delle costruzioni all'indomani della strage di Brandizzo (Torino) del 30 agosto 2023 in cui sono morti cinque operai edili».
«Continuiamo a chiedere un'accelerazione a un anno dalla strage. E anche oggi lo abbiamo fatto nel corso di un convegno organizzato da Anceferr al Cnel a Roma proprio sulla sicurezza nei cantieri ferroviari. Non possiamo più attendere – prosegue Panzarella – né piangere altri morti».
Il segretario generale Feneal Piemonte, Giuseppe Manta, aggiunge: «Il Piemonte continua a pagare un tributo altissimo alla manutenzione delle linee ferroviarie, che non è più tollerabile.
Oltre a procedure più chiare e dettagliate per chi opera sui binari, chiediamo controlli più rigorosi, una formazione maggiore del personale e, soprattutto, di fermare la catena di appalti e subappalti, riportando in house le lavorazioni».
«A un anno dalla strage ferroviaria di Brandizzo (Torino) costata la vita a cinque operai edili il 30 agosto 2023 – dichiara invece Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – piangiamo l'ennesimo morto sulle ferrovie italiane, mentre effettuava lavori di manutenzione. Anche in questo caso in appalto per Rfi. Ci auguriamo che venga fatta presto piena chiarezza sull'accaduto».
«Intanto – conclude Quirico – chiediamo di accelerare l'iter giudiziario per la strage di Brandizzo, per il quale ad oggi non c'è stato ancora alcun rinvio a giudizio, e che Rfi si decida, senza più tergiversare, ad attivare rapidamente il Protocollo specifico sui lavori di manutenzione ferroviaria, chiesto insistentemente dai sindacati edili».
Carlo Maletta, geometra di 56 anni, di Cercino, in provincia di Sondrio, è morto schiacciato da un carrello in movimento nel cantiere che si trova lungo la tratta che collega la piccola cittadina con Arona, sulla linea per Milano.
Una tratta interessata da diversi lavori di riqualificazione in questi mesi e per questo chiusa dal 9 giugno al traffico dei convogli.
Secondo la ricostruzione della polizia ferroviaria, intervenuta sul posto, l'uomo sarebbe stato investito dal mezzo che stava uscendo dalla galleria.
Era stato utilizzato poco prima per trasportare gli strumenti da lavoro che servivano per abbassare il piano dei binari e consentire così l'attraversamento tunnel da parte dei treni merci che quotidianamente usano la tratta per i trasporti.
Foto di repertorio