Non è una scoperta, semmai una conferma che a questo punto possiamo dare nel nostro piccolo anche noi.

Da qualche mese abbiamo preso "di mira" i siti web di offerte di lavoro in ferrovia per vedere quante possibilità ci sono per chi vive nel Sud dell'Italia di lavorare tra i binari.

A distanza di tempo quello che è venuto fuori è disarmante. Purtroppo atteso, visto che non viviamo sulla Luna, ma non per questo meno disarmante.

A sud di Roma le offerte per lavorare sui treni o attorno a essi si riducono letteralmente al lumicino andando quasi a sparire oltre la Campania.

Il riferimento è nello specifico ai top player nazionali del settore, ovviamente, che pure arrivano con convogli e binari ben oltre Napoli.

Basta scorrere gli annunci di questi giorni (ma quelli dei mesi passati non sono molto differenti) per vedere che per il Sud Italia è presente un solo annuncio specifico di offerta di lavoro, uno, lo ribadiamo, a Salerno.

Per trovare poco altro bisogna andare negli annunci più generici, quelli, per capirci, dove sono previste come sedi di lavoro più città della Penisola.

Con essi, con grande difficoltà, si raggiungono tre/quattro offerte, con le "sparute" aggiunte di Napoli, Bari o Catania.

E poi? Poi il nulla.

Chi vive al Sud e vuole lavorare nella Ferrovia con la "F" maiuscola deve quasi obbligatoriamente spostarsi almeno a Roma se non a Milano.

Va detto per onestà intellettuale che in passato ci sono state offerte "importanti" e "Recruiting Day" anche per il Mezzogiorno d'Italia ma, stando a quanto abbiamo appurato negli ultimi mesi, sono sempre in misura drasticamente inferiore rispetto a quelli previsti per il Centro/Nord.

Ad assumere nel Meridione ci pensano soprattutto le compagnie "locali" che ultimamente stanno espandendo i loro servizi e hanno bisogno di nuovo personale ma i numeri sono ovviamente imparagonabili rispetto a quelli offerti altrove dai big del settore.

A confermare il tutto, qualora ce ne fosse bisogno, sono arrivati nei mesi scorsi anche i dati di Almalaurea che non si riferiscono esplicitamente al settore ferroviario ma danno un quadro comunque allarmante.

Secondo questi numeri, infatti, al Sud non basta nemmeno più la laurea per trovare lavoro.

I dati di Almalaurea confermano un divario sempre maggiore, con il tasso di occupazione tra chi ha terminato l’Università che al Settentrione supera ampiamente il 50% mentre nelle regioni meridionali si ferma al 35%.

Secondo Anief-Confedir il gap ha origine inevitabilmente nella differenza di investimenti tra le diverse aree del Paese, ma anche nelle capacità diversificate del tessuto industriale di accogliergli.

Per cambiare strada occorre potenziare gli investimenti e riprogrammare da subito il sistema produttivo altrimenti, nonostante le belle parole, il divario è destinato a crescere irrimediabilmente.

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