I ricavi operativi del gruppo Ferrovie dello Stato italiane nel 2023 sono pari a circa 15 miliardi di euro, in aumento dell’8 per cento su base annua, trainati dalle performance operative e dalla marcata ripresa del polo passeggeri (+11 per cento rispetto al 2022) e dal polo merci (+6 per cento) in un difficile contesto logistico europeo.

Lo rende noto Ferrovie dello Stato italiane, il cui Consiglio di amministrazione ha approvato il progetto di Relazione finanziaria annuale della società, che include anche il bilancio consolidato del gruppo FS, al 31 dicembre 2023. L’Ebitda è di circa 2,2 miliardi di euro (+1 per cento), in crescita del 14 per cento al netto di partite straordinarie.

L’Ebit è pari a 338 milioni di euro (+29 per cento), più di quattro volte rispetto al 2022 al netto di partite straordinarie. L’utile netto è di 100 milioni di euro (-51 per cento), più di sei volte il valore conseguito nel 2022 al netto di partite straordinarie.

Gli investimenti tecnici del gruppo superano i 16 miliardi di euro (11 miliardi nel 2022), valore mai registrato nella storia del gruppo. Per il Pnrr sono già stati spesi 8 miliardi di euro, in linea con il cronoprogramma.

Nel 2023 sono state aggiudicate gare per 24 miliardi di euro, segnando lo straordinario sforzo del gruppo per la messa a terra di opere strategiche per il Paese. La posizione finanziaria netta è pari a circa 11 miliardi di euro (+3,6 miliardi di euro nel 2022) principalmente per effetto della crescita degli investimenti.

Il gruppo ha chiuso il 2023 con oltre 12.000 assunzioni. Nel triennio 2021 – 2023, gli investimenti tecnici superano i 40 miliardi di euro, di cui 26 miliardi di euro in infrastrutture ferroviarie, 8 miliardi di euro per la rete stradale, oltre 5 miliardi di euro per rinnovo materiale rotabile ed 1 miliardo di euro per la logistica, la rigenerazione urbana ed il miglioramento delle tecnologie.

Le nuove gare bandite sono 1.188 per un valore complessivo di 53 miliardi di euro. Nel triennio sono state assunte oltre 30.000 persone, con una riduzione dell’età media a 41 anni.

A livello internazionale, oltre 2 miliardi di euro di fatturato, con una crescita superiore all’80 per cento rispetto al 2020, per effetto del lancio dell’Av in Francia e Spagna e dello sviluppo della logistica sul mercato dell’Europa centrale integrato con l’Italia.

In uno scenario caratterizzato da crisi geopolitiche, un rallentamento della crescita dell’economia mondiale, inflazione elevata pur con tendenza al ribasso, “il Gruppo FS nel triennio 2021-2023 si è posizionato al centro dell’ecosistema della mobilità, attraverso la messa a terra di investimenti per 40 miliardi di euro, ha portato avanti il piano di assunzioni con oltre 30.000 nuovi ingressi e riorganizzato la struttura del gruppo e la strategia internazionale, confermando il proprio ruolo a sostegno del sistema economico e industriale del Paese” dichiara Luigi Ferraris, Amministratore delegato del gruppo.

Il 2023 ha segnato un anno record per gli investimenti di Ferrovie dello Stato che hanno superato i 16 miliardi di euro, un livello mai registrato nella storia del gruppo.

Un impegno notevole in termini di capacità e sviluppo per l’ammodernamento infrastrutturale del Paese, a cui contribuiscono anche i fondi assegnati con il Pnrr, di cui FS è la principale assegnataria con oltre 26 miliardi di euro.

Di questi, a fine 2023 risultano spesi 8 miliardi di euro, pari a circa il 30 per cento delle risorse previste.

I positivi risultati conseguiti nel 2023 mostrano una crescita significativa dei principali indicatori economico-finanziari, per effetto delle performance operative, che segnano un’accelerazione dei ricavi in tutti i segmenti di business”, aggiunge.

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