CRRC, o perlomeno la sua controllata Qingdao Sifang Locomotive è sotto la lente dell'Unione europea sui sussidi statali.
Ma cosa è successo e perché si sono accese le sirene dell'UE?
Il caso è partito dalla Bulgaria, impegnata a modernizzare la sua flotta ferroviaria, che ha fatto partire un appalto per venti treni elettrici – finanziato parzialmente con i fondi di Next Generation Eu – con un contratto da circa 610 milioni di euro.
Tuttavia, sembra che l'azienda cinese abbia offerto la metà, affiancando alla proposta della spagnola Talgo un'opzione fin troppo favorevole.
Secondo il commissario al mercato interno Thierry Breton, che ha annunciato l'apertura dell'indagine venerdì scorso, le cifre cinesi sono possibili solo grazie agli ingenti sussidi del Partito-Stato – 1,75 miliardi di euro, stando alle stime di Bruxelles, che ha tempo fino al 2 luglio per prendere una decisione.
Secondo i primi accertamenti, ha scritto la Commissione in un comunicato, ci sono “sufficienti indizi per ritenere che a questa azienda sia stata concessa una sovvenzione estera che distorce il mercato interno”.
In Cina non l'hanno presa benissimo.
Lunedì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning si è detto preoccupato.
“Ci auguriamo che l'Ue utilizzi con prudenza lo strumento del regolamento sulle sovvenzioni estere, che gestisca le questioni economiche e commerciali specifiche attraverso il dialogo e la consultazione e che fornisca un ambiente equo, giusto e non discriminatorio per le aziende cinesi”.
È stato più diretto un anonimo funzionario cinese parlando al Financial Times: “La Cina teme che l'Ue inizi a seguire l'esempio degli Stati Uniti nel discriminare i prodotti e gli investimenti cinesi”.