Oltre 2500 ferrovieri dell'esercizio, operai manutentori di RFI, hanno firmato ed aderito alla lettera/appello per dimostrare il dissenso verso il recente Accordo di Settore firmato in data 10 gennaio fra Organizzazioni Sindacali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Orsa Ferrovie, Uilt Trasporti, Ugl AF, Fast-Slm) e RFI spa.

Venerdì 9 febbraio, una delegazione dei ferrovieri, si recherà presso le Organizzazioni Sindacali firmatarie per consegnare le oltre 2500 firme raccolte e per chiedere l'apertura di un confronto.

Il primo appuntamento è fissato per le ore 12 presso la sede della UIL Trasporti in via del Policlinico 131 e da li ci si sposterà verso le altre sedi sindacali.

I lavoratori del settore, riuniti nell'Assemblea Nazionale dei Ferrovieri della Manutenzione, denunciano che tale accordo smantella tutte le tutele contrattuali su orari, nastri di lavoro e riposi giornalieri e settimanali ed erode le tutele normative su salute e sicurezza incidendo pesantemente sulla gestione della vita privata e sociale dei lavoratori.

Un accordo, che nelle varie assemblee e confronti tenuti, nelle sue parti essenziali era stato rigettato e rifiutato dai lavoratori e nonostante ciò è stato firmato senza interpellarli.

Nella lettera/appello, indirizzata alle Organizzazioni Sindacale, si chiede pertanto la revoco dell'accordo in quanto porterà un peggioramento delle condizioni lavorative, già deteriorate dalla sempre maggiore mole di lavoro, in modo particolare durante l'orario notturno, e avrà come risultato certo, non l'aumento della produzione come auspicato dall'azienda, ma la messa a repentaglio delle vite dei lavoratori, come purtroppo abbiamo visto negli ultimi tempi.

Un accordo che di fatto dà all'azienda la possibilità di disporre dei lavoratori come meglio crede, programmando turni e spostamenti dei riposi, senza nessun vincolo o limite, con prestazioni di lavoro 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 da decidere con preavvisi minimi e senza consentire una reale conciliazione con le vite private dei lavoratori.

L'accordo avrebbe quindi lo scopo di contenere i costi del personale legati alla scarsa organizzazione aziendale.

Attualmente, è prassi consolidata impiegare il personale anche in turni e orari non convenzionali, comunicandolo con breve preavviso e facendo ricorso a prestazioni supplementari.

Questa condizione richiede la disponibilità dei lavoratori e delle indennità economiche ad hoc che rfi vorrebbe eliminare.

Tuttavia, i lavoratori contestano questo approccio, sostenendo che il problema dovrebbe essere affrontato alla radice, agendo sulle cause anziché sugli effetti.

L'infrastruttura, infatti, dipende principalmente da controlli periodici e lavori programmabili con largo anticipo, niente che non possa essere organizzato senza alterare la circolazione da un lato e i ritmi di lavoro dall'altro.

L'Assemblea Nazionale dei Ferrovieri della Manutenzione ha dato avvio ad un percorso di mobilitazione per contrastare e chiedere la revoca del nefasto accordo rivendicano necessario porre all'ordine del giorno il miglioramento delle condizioni lavorative mettendo al primo posto le esigenze di conciliazione vita/lavoro anche attraverso una progressiva riduzione dell'orario di lavoro e di adeguati incrementi salariali.

L'Assemblea dei Ferrovieri della Manutenzione ha già aperto le procedure di raffreddamento con richiesta di incontro sia verso l'azienda che verso le rappresentanze sindacali firmatarie dell'accordo.

L'Assemblea dei Ferrovieri della Manutenzione nell'ottica di cogliere ogni occasione per contrastare la possibile applicazione dell'accordo del 10 gennaio sta partecipando attivamente alla costruzione dello sciopero dei ferrovieri del 12 febbraio.

Assemblea Nazionale Ferrovieri Manutenzione

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