I Comuni di Siena e Perugia insieme alla Regione Umbria stanno valutando di andare in pressing sul Ministero delle Infrastrutture di Matteo Salvini per avere risposte sulla MedioEtruria, la nuova stazione dell’Alta velocità che secondo uno studio di Rfi andrebbe costruita a Creti Farneta.
L’interrogazione
Del tema si è parlato venerdì in consiglio comunale a Siena dove l’assessore ai Trasporti, Enrico Tucci, ha risposto a un’interrogazione della consigliera comunale di opposizione Anna Ferretti; atto con il quale si chiede alla giunta senese di confermare la preferenza per l’opzione Creti, di chiarire quali sono le motivazioni che hanno portato all’individuazione di questa soluzione e se è stato richiesto al Ministero di inserire «celermente» l’opera nel Piano nazionale dei trasporti e della logistica, allegato al Documento di economia e finanza.
I motivi
«Il documento risultante dal tavolo tecnico – ha detto Tucci – è stato trasmesso al Ministero Infrastrutture e trasporti lo scorso 6 dicembre: a oggi non abbiamo avuto riscontri da parte del Ministero e stiamo valutando un’azione di sollecito insieme alla Regione Umbria e al Comune di Perugia».
L’assessore regionale ai Trasporti Enrico Melasecche invece sul punto tira il freno a mano: «Una pietra miliare è stata posta. Indiscutibile ed estremamente seria. Non abbiamo interesse ad aprire polemiche che viceversa qualcuno cerca in modo spasmodico. Siamo uomini delle istituzioni e come tali si agisce. Entro breve ritengo possano esserci ulteriori notizie».
Lo studio
Tornando all’interrogazione, Tucci ha ricordato che Creti (a pochi km dall’uscita di Foiano della Chiana del Perugia-Bettolle) rappresenta una soluzione baricentrica «in grado di produrre i maggiori benefici trasportistici».
Lo studio di Rfi ha preso in esame pianificazione territoriale e iter amministrativo; effetti trasportistici; aspetti architettonici, funzionali e costruttivi e, infine, costi.
Arezzo è risultata poco attrattiva per Trenitalia e Italo «che hanno manifestato – ha sottolineato Tucci – la loro netta preferenza per una stazione in linea, in ragione dei minori tempi di sosta», quantificabili in dieci minuti contro i venti necessari per l’ingresso e l’uscita sulla linea lenta. I costi di costruzione poi sarebbero inferiori.
Opportunità
Oltre a ciò la soluzione Creti è risultata vincente su quella di Rigutino «in ragione della maggiore percorrenza della domanda di trasporto soddisfatta dal vettore ferroviario e quindi dal maggior valore del volume di traffico sottratto alla strada rispetto alla soluzione Rigutino».
Senza lo stanziamento delle risorse necessarie però il progetto rimarrà sulla carta. In sede di replica Ferretti si è detta soddisfatta della risposta invitando a «stringere questo rapporto con Perugia perché abbiamo questa grande opportunità».
Qualche giorno fa invece il presidente della Toscana Eugenio Giani, che avrebbe preferito Rigutino, nel corso di un incontro di Unioncamere ha sottolineato che «nel Centro Italia io e Melasecche siamo costretti a litigare amabilmente per collocare la stazione; è un litigio che vuole accendere l’attenzione a Roma, qualsiasi soluzione va bene».