Si farà aspettare più del previsto il TGV-M, il rivale del nostro Frecciarossa 1000.

Se la compagnia di bandiera francese SNCF sperava infatti di acquisire i primi esemplari del nuovo treno ad alta velocità per i Giochi Olimpici di Parigi del 2024, ora deve affrontare una dura realtà, ossia non solo che per quella data non saranno pronti ma che si andrà anche ben oltre.

La consegna del treno francese del futuro era inizialmente prevista per la fine del 2024, secondo quanto stimato in occasione della sua presentazione ufficiale nel settembre 2022, ma lo scorso ottobre la compagnia ferroviaria ha indicato una nuova scadenza per l'inizio del 2025.

Adesso, per il servizio commerciale, si inizia a parlare di "durante" o forse anche della "fine" del 2025.

Ma perché i TGV-M hanno accumulato questo ritardo

Il produttore Alstom e i suoi subappaltatori, come l’intero settore, devono affrontare problemi nella catena di fornitura

In conseguenza di questo la produzione rallenta e i tempi di consegna si allungano, mentre aumenta la domanda da parte degli operatori europei. 

Secondo quanto ha riferito l'emittente radio-televisiva BFM-TV venerdì 12 gennaio, un componente del treno in particolare sembrerebbe porre un problema, una batteria tampone.

Questa apparecchiatura non è di poco conto.

Posta nella parte posteriore della motrice, permette al TGV-M di viaggiare a bassa velocità in caso di guasto per raggiungere una stazione con un'autonomia di circa cinquanta chilometri.

Detto in soldoni, consente di spostare il treno anche in caso di danni alla catenaria.

Grazie a questa innovazione non ci saranno più soste per diverse ore in aperta campagna, senza luce né aria condizionata.

Il produttore di questa batteria, Saft, filiale di TotalEnergies, avrebbe però accumulato molti ritardi e rinunciare a questo componente essenziale significherebbe intervenire nuovamente sui treni, ritardando ulteriormente la produzione. 

SNCF ha ordinato 115 convogli ad Alstom per un importo pari a 3,5 miliardi di euro. 

La consegna dovrà essere ripartita su dieci anni al ritmo di 12 treni all'anno.

Fonte Capital.fr

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