I pendolari che fanno riferimento alla stazione di Orvieto sono alle prese negli ultimi mesi con disservizi, treni oppressi e ritardi.

A evidenziarli è la Cgil ma di ritardi e della situazione generale dei trasporti nell'area si è parlato nei giorni scorsi anche nel confronto tra Regione, Comune e Trenitalia.

Lungo la direttrice per Roma, è stato sottolineato, i ritardi dovuti in gran parte ai problemi del materiale rotabile e ai cantieri aperti.

La questione più generale, secondo la Filt Cgil è il continuo taglio di treni e la sempre più scadente garanzia dei servizi ferroviari.

Situazione paradossale, secondo il segretario Ciro Zeno, per la seconda stazione dell'Umbria quanto a numero di biglietti emessi.

Dal 2000 ad oggi gli Intercity - sottolinea la Cgil - si sono ridotti del 75%, i treni notte, anche per l'estero sono spariti.

Ci sono intere fasce orarie scoperte dai servizi. E i treni interregionali sono sostenuti economicamente dalle regioni Lazio e Toscana.

Una migliore offerta di servizi di qualità, secondo la Filt, contribuirebbe a garantire anche la ripresa economica e demografica.

Agganciare per esempio l'alta velocità comporterebbe - secondo la Cgil - perdite di tempo minime.

Sabato intanto l'amministrazione comunale incontrerà i rappresentanti dei pendolari anche per preparare il prossimo confronto allargato alla direzione regionale Toscana di Trenitalia.

Proprio al confronto aperto dal 2023 con rete ferroviaria italiana, Trenitalia e i pendolari ha fatto riferimento l'assessore regionale Melasecche che ha ricordato nel dettaglio l'attenzione negli anni riservata al bacino orvietano.

Sul fronte dei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza, Orvieto - ha sottolineato - è  servita ogni giorno da 12 treni Intercity e Intercity notte.

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