“Un accordo di programma cui partecipano tutti i soggetti competenti e interessati, Regione Fvg, Comune di Udine, Rfi e Mit, in cui si stabiliscono tempi e modi per reperire i fondi necessari al completamento del nodo ferroviario di Udine, indispensabile per l’eliminazione dei passaggi a livello in città.

Il problema non è trovare le risorse ma metterle a sistema”.

Questa la proposta della deputata Debora Serracchiani (Pd) formulata in serata a Udine, nel corso dell’audizione dei parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia di fronte alla Seconda commissione Territorio e Ambiente del Comune di Udine.

La deputata ha spiegato che “Rfi ha tempi di progettazione molto lunghi, spesso più lunghi dei lavori e dunque prima si reperiscono e finalizzano i 130 milioni mancanti, prima può partire la progettazione, che deve iniziare entro il 2025, se si vuole avere l’opera realizzata nel 2029-30, altrimenti i tempi slitteranno ancora”.

Ricordando che “nel 2010 l’Europa ha costruito i corridoi Ten-T sui porti” Serracchiani ha precisato che “rafforzare i porti regionali e metterli in raccordo con gli interporti è funzionale agli interessi di Udine e di Trieste, che non vanno messi in contrapposizione ma anzi devono stare insieme”.

“Le stazioni dismesse – ha aggiunto la parlamentare indicando l’esempio di Milano – possono essere rivitalizzate e diventare luoghi di aggregazione sociale”.

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