"Questa linea può essere volano di sviluppo e creatrice dell’effetto rete nella mobilità dei cittadini e delle merci e in particolare per il turismo".
“Nel 2024 ricorrono i 130 anni dell’apertura della linea ferroviaria Roma-Capranica-Sutri-Viterbo e della tratta Capranica-Sutri-Ronciglione.
Per questo ci impegneremo nell’organizzazione di molteplici iniziative sperando nella riapertura al servizio turistico di questi pochi chilometri" ha detto Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato che da anni si batte per la riattivazione della linea. Numerosi gli incontri pubblici per discutere del servizio, e le istanze presentate alle istituzioni.
Intanto i pendolari propongono la riapertura immediata dei 7,5 km che congiungono la stazione di Capranica-Sutri con Ronciglione, per poi passare al congiungimento della stazione di Capranica con le stazioni di Barbarano Romano-Veiano, quindi il proseguimento della linea da Ronciglione a Fabrica di Roma e la realizzazione dell’anello ferroviario Circumcimina che, sottolinea Chiricozzi: "toglierebbe dalla strada un’infinità di vetture inquinanti, rivitalizzando fra l’altro la ferrovia ex Roma Nord".
Non solo trasporto quotidiano. Il territorio chiede di essere valorizzato dal punto di vista economico e turistico. Da qui la spinta per l’apertura dell’intera tratta elettrificata al servizio viaggiatori, turistico e merci.
"Trasporto merci necessario su ferro, se si vuole la salvaguardia dell’ambiente e della salute, da Civitaveccchia ad Orte, quindi allaccio alla grande linea Transeuropea Ten-T", ossia quella pensata per favorire l’integrazione dei Paesi europei nel mercato unico e sostiene una politica per la decarbonizzazione dei trasporti e un ruolo attivo dell’UE nella lotta globale ai cambiamenti climatici.
"In questo modo - sottolinea Chiricozzi - arriveremmo anche alla realizzazione del corridoio del Mediterraneo Barcellona-Civitavecchia-Capranica-Orte-Terni-Ancona-Croazia".
Intanto cresce anche l’ambizione di vederla tra le ferrovie turistiche, quelle che una legge del 2017 prevede su linee in disuso o in dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico. “Questo - dice Chiricozzi - permetterebbe la visita dei borghi del viterbese, la scoperta e la valorizzazione del territorio".
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