In Sicilia, arrivano i rincari dei treni: il costo dei biglietti urbani passerà infatti da 1,70 euro a 2 euro.

L'aumento, che non riguarda solo i ticket singoli ma anche abbonamenti e biglietti extraurbani (che passano da 3,70 a 3,90 euro), è legato a un adeguamento tariffario stabilito dalla Regione in virtù del contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario stipulato con Trenitalia.

Il nuovo contratto di servizio, firmato dal governatore Renato Schifani nelle scorse settimane su proposta dell'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità Alessandro Aricò, avrà validità decennale a decorrere dal primo gennaio di quest'anno e fino al 2033.

Tuttavia, spiegano dalla Regione, "il contratto prevede un incremento dei servizi, attraverso l'attivazione di nuove linee e il potenziamento di quelle esistenti. Si passerà dagli attuali 10,9 milioni di 'chilometri treno' ai circa 13,7 milioni previsti per il 2033.

Nel complesso, per i prossimi 10 anni il contratto avrà un costo di 1,5 miliardi di euro. Previsto, inoltre, un ulteriore investimento regionale di oltre 300 milioni per l'acquisto di 23 nuovi treni, tra i quali quelli che viaggeranno sulla Palermo-Catania a 200 km/h, e sei nuovi convogli a doppio piano da impiegare sulle linee a maggiore richiesta commerciale". 

L'aumento, dunque, sarebbe giustificato dal miglioramento del servizio in termini di numero di treni e tratte. Secondo il vecchio contratto di servizio decennale, sottoscritto nel 2017 e in scadenza nel 2026, gli aumenti sarebbero dovuti essere tre, uno nel 2020, l'altro nel 2022 e infine l'ultimo nel 2024, tutti a decorrere dal primo giorno del nuovo anno.

A pochi mesi dalla fine del 2023, però, è arrivata la firma sul nuovo contratto di servizio: in base a ciò l'aumento del 10% che sarebbe dovuto scattare secondo quanto stabilito dai precedenti accordi ha visto una riduzione del 5 per cento. 

Discorso diverso per i biglietti urbani che, invece, aumentano di oltre il 20 per cento, passando da 1,70 a 2 euro. Un rincaro che non è stato gradito dal Comitato pendolari che, nelle scorse settimane, aveva attaccato la Regione: "Nessuna riduzione del costo dei biglietti per almeno quattro anni sul nuovo contratto di servizio per il trasporto ferroviario.

Anzi, i pendolari che si appresteranno ad acquistare gli abbonamenti mensili o annuali o il singolo biglietto di trasporto dal primo gennaio non troveranno lo sconto del 5% sbandierato dalla Regione ma un ulteriore aumento del 5%" aveva detto il presidente Giosuè Malaponti. 

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