Il centrodestra è più che soddisfatto dell'annuncio del ripristino dei fondi per la velocizzazione della ferrovia Pescara - Roma, ma dalle opposizioni arrivano le critiche per quella che definiscono una promessa elettorale.
Per prima cosa, per potersi fare un'idea, va fatta una premessa.
Attualmente sono finanziati due lotti per un totale di 13 km di raddoppio, dal km 18 di Interporto d'Abruzzo al km 31 di Scafa.
Il resto della linea, fino Lunghezza, alle porte di Roma e quindi nella tratta più impervia, rimane per ora a singolo binario.
Detto in altra maniera si stanno raddoppiando 13 km su oltre 200 km.
Impensabile, con questa singola opera, ipotizzare aumenti di velocità media sostanziali e conseguente riduzione dei tempi di percorrenza.
Cosa dice il Centro-Destra
Soddisfatto il sottosegretario e coordinatore della Lega Luigi D'Eramo. “Grazie all’impegno del ministro Salvini, si approva la delibera sull'assegnazione delle risorse per la realizzazione della ferrovia Roma-Pescara con un investimento di 720 milioni.
Un’opera fondamentale per il nostro Abruzzo, che testimonia l’attenzione costante della Lega per il territorio e le sue esigenze”, dichiara.
“Una notizia preziosa per l'Abruzzo”, dichiara il presidente della prima commissione Affari costituzionali della camera e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Nazario Pagano che parla di un'opera strategica “che permetterà di colmare un divario infrastrutturale che taglia letteralmente in due l’Italia. Possiamo finalmente contare su un governo che crede fermamente nell’importanza di opere infrastrutturali vitali per il rilancio, l’ammodernamento, lo sviluppo dei suoi territori”.
Da Fratelli d'Italia arrivano commenti positivi sia dal deputato abruzzese Guerino Testa che dal capogruppo in consiglio regionale Massimo Verrecchia.
Il primo ringrazia la Meloni e definisce l'infrastruttura “essenziale per il centro e il sud Italia perché va a coprire un segmento della tratta appenninica di grande importanza commerciale e turistica”.
Il finanziamento Cipess, conclude, è “un sostegno che non va solo all’Abruzzo ma che rientra in un più ampio piano di modernizzazione della Nazione di cui, come deputato abruzzese di Fratelli d’Italia sono particolarmente orgoglioso”.
“Si tratta di un intervento che attendeva di essere realizzato da almeno mezzo secolo – gli fa da eco Verrecchia -.
Il potenziamento della direttrice Roma - Pescara ha una funzione infrastrutturale chiave in grado di stabilire un efficiente collegamento trasversale appenninico, di incrementare l’efficienza dei collegamenti, anche su lungo raggio, nell’ottica di migliorare e rendere competitiva l’offerta dei servizi ferroviari merci e passeggeri, riducendo i tempi di percorrenza e offrendo nuove soluzioni di spostamento”.
Cosa dice il Centro-Sinistra
Il fuoco incrociato parte invece dalle opposizioni che parlano in sostanza di una mossa elettorale fatta a pochi giorni dalle regionali del 10 marzo.
“Giorgia Meloni annuncia risorse per la velocizzazione della linea ferroviaria Pescara - Roma stanziate dal Cipess ma non dice che quei fondi sono soltanto una parte dei soldi che furono tolti all’Abruzzo dal suo governo nell’estate scorsa: tra giugno e luglio 2023 l’esecutivo nazionale si è ripreso 1 miliardo 465 milioni 170mila euro, ora ci restituiscono 720 milioni ma voglio ricordare alla premier che mancano ancora 745 milioni per completare la restituzione dei fondi tagliati l’anno scorso; mancano ancora 5 miliardi 585 milioni per completare il finanziamento dell’intera opera, il cui costo complessivo ammonta a 6 miliardi 305 milioni”, dichiara il deputato dem Luciano D'Alfonso che torna a criticare il fatto che quei fondi alla fine non siano arrivati al pnrr.
Il finanziamento del Cipess dunque sarebbe nient'altro che “elemosina”. “L’esecutivo di centrodestra fa il gioco delle tre carte e la giunta regionale in scadenza subisce in silenzio. Con Luciano D’Amico al timone della Regione Abruzzo non saremo più gli abitanti di Fontamara”.
Per il senatore Pd Michele Fina siamo davanti a “una vecchia e stantia tecnica della peggiore politica è quella di asfaltare le strade nei pressi delle abitazioni degli elettori a pochi giorni dalle urne.
In Abruzzo siamo arrivati a questo punto: dopo cinque anni di nulla, il governo a dieci giorni dal voto stanzia risorse e promette opere.
Anzi fa di peggio: dopo aver tagliato fondi per la ferrovia Roma Pescara pari a 1,5 miliardi, stanzia 700 milioni che spettavano comunque all’Abruzzo e pretende dagli abruzzesi anche gli applausi. Non si trovano parole per commentare adeguatamente”, conclude.
Di gioco delle tre carte parlano anche la senatrice abruzzese del M5s Daniela Torto. “È chiaro ormai che sull`Abruzzo il tandem Meloni-Salvini inizia ad avvertire svariati tremolii di paura.
E così, ecco la pubblicità ingannevole sulla tratta ferroviaria Roma-Pescara, opera sulla quale il governo fa il gioco delle tre carte da un anno e mezzo.
Praticamente ci stanno ridando risorse che essi stessi avevano tolto, e per due lotti peraltro già finanziati”, dichiara.
“La verità è che tanto Meloni quanto Salvini sono ben consapevoli dei disastri della giunta Marsilio, e intravedendo fantasmi in vista del 10 marzo, si mettono a fare i venditori di pentole con slogan indegni, giocando oltretutto coi soldi dei cittadini come fossero soldi del Monopoli”.
Con un post apparso sui social anche il leader di Azione Carlo Calenda dice la sua. “Le ferrovie che compaiono e scompaiono a seconda del ciclo elettorale rappresentano uno dei tanti scandali italiani. Tra l'altro a queste prese in giro non crede più nessuno”, scrive.