Ci sarebbe imbarazzo per la procedura di affidamento del servizio a Trenitalia sulla Bari - Bitritto che presenta aspetti poco chiari e non rispetterebbe la normativa comunitaria sulla concorrenza, né quella sui presunti ampliamenti di contratti di servizio già sottoscritti.
Poche ore fa, secondo quanto riferito dal Corriere del Mezzogiorno, sarebbe partita una segnalazione all’Autorità per la concorrenza (cosiddetta Antitrust) firmata da Anav e Asstra, le associazioni che rappresentano gli interessi delle società di autotrasporto viaggiatori e di quelle ferroviarie.
«Si tratta pertanto – è riportato nella segnalazione – di un affidamento diretto in concessione novennale di un nuovo servizio di trasporto su una direttrice di nuova istituzione, attuato mediante modifica di un contratto già in essere, anch’esso aggiudicato direttamente nel 2018, che tuttavia non ne contemplava l’inclusione.
Il servizio di trasporto ferroviario sulla linea Bari-Bitritto è destinato a servire la domanda di mobilità collettiva esistente tra il centro urbano del capoluogo con la periferia della città ed alcune località della prima cintura dell’area metropolitana di Bari.
In particolare, si ritiene di sottoporre all’attenzione dell’Autorità la valutazione in ordine alla violazione delle disposizioni del Regolamento Ue 1370/2007».
E ancora: «Sotto altro profilo, non può non osservarsi che l’estensione del perimetro contrattuale di un affidamento (anch’esso diretto), al di fuori di condizioni e clausole chiare e determinate che contemplino specificamente l’estensione dell’affidamento, comportano una lesione ai principi di concorrenza poiché palesano condizioni differenti rispetto a quelle note e pubblicate al momento dell’adozione dell’atto di affidamento originario.
Ebbene, da un esame del contratto originariamente affidato dalla Regione Puglia a Trenitalia spa ed oggetto di deliberazione adottata il 21 dicembre 2023, non sembra essere mai stata prevista l’estensione dell’affidamento alla nuova linea Bari-Bitritto, circostanza che rende la modifica del contratto, contraria ai principi di trasparenza, pubblicità e concorrenza».
E infine termina così: «Pur non essendo un’informazione allo stato accessibile, stante la mancata pubblicazione della deliberazione di giunta regionale, appare utile osservare che il comunicato della giunta regionale non dà alcun elemento circa lo svolgimento e l’ultimazione dei procedimenti previsti dalla normativa vigente e da compiersi antecedentemente alla deliberazione di affidamento del contratto di servizio, e in particolare, delle deliberazioni dell’Autorità di regolazione dei Trasporti n. 120 del 2018 e n. 154/2019».
Un gran caos, insomma, tanto che sempre secondo il Corriere del Mezzogiorno con tutta probabilità all’inaugurazione dell’8 gennaio non dovrebbe partecipare né il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, né quello degli Affari europei, Raffaele Fitto.