"È inspiegabile l’insistenza con cui si è cercato di proseguire con l’installazione del componente malfunzionante".

Queste le parole di Alstom Ferroviaria, la società che nello stabilimento di Firenze ha realizzato l’attuatore “difettoso“ con i cablaggi invertiti che sarebbe stato alla base del deragliamento del Frecciarossa 9595, secondo quanto riportato oggi da Il Giorno. 

L’azienda avrebbe depositato una controperizia replicando punto per punto alla versione depositata a novembre dagli ingegneri Roberto Lucani e Fabrizio D’Errico, i consulenti della Procura lodigiana, che nella perizia spiegano che a causare la tragedia è stato "il sistema di segnalamento ingannato dal difetto di fabbricazione insito nell’attuatore, difetto non intercettato all’origine per via di una procedura di collaudo Alstom fallace".

Un problema, secondo i tecnici nominati dalla Procura, non visibile dalla squadra di operai di RFI che quella notte avevano notato il difetto allo scambio sul quale stavano facendo manutenzione.

La perizia tuttavia, secondo Alstom, "contiene una serie di errori". Secondo l’azienda "risulta evidente come il malfunzionamento dovuto al componente Alstom fosse stato immediatamente individuato dal personale addetto alla manutenzione e presente sui binari per sostituire l’attuatore la notte del 6 febbraio". Una circostanza che emerge anche dalla trascrizione delle conversazioni che si sono svolte per oltre due ore tra il personale che effettuava le operazioni di manutenzione e la centrale operativa di Bologna.

«Le procedure di sicurezza e di collaudo non sono state applicate – sostiene Alstom –. Esse richiedono, prima della rimessa in servizio del tratto di linea su cui è stata effettuata la manutenzione, un controllo visivo dell’interruttore e il necessario blocco meccanico dell’interruttore stesso in posizione diritta in caso di malfunzionamento. Al contrario lo scambio è stato lasciato indebitamente in posizione rovescia, causando così il deragliamento".

Alla luce di questi elementi, Alstom punta ora a essere scagionata da ogni accusa. "Non bisogna infatti dimenticare che l’attuatore è solo un elemento di un sistema integrato e collegato che comprende componenti e procedure per garantire la sicurezza della linea e dei suoi utilizzatori", dicono gli avvocati Giovannandrea Anfora, Carlo Sassi e Alberto Vercelli, avvocati di Alstom Ferroviaria, ricordando che "le stesse procedure prevedono che il collaudo finale di ogni pezzo debba essere effettuato sul luogo di installazione".

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