Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.

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TOP - Elettrificazione delle line del Veneto

Lo diciamo subito a scanso di equivoci: a noi i treni diesel piacciono da matti perché siamo appassionati di treni.

Qualcuno della Redazione ha addirittura costruito un intero plastico ferroviario in scala H0 solo ed esclusivamente con materiale diesel, perché dice (e noi concordiamo) che questi mezzi abbiano più fascino di tutti.

Ciò però non vuol dire che non siamo perfettamente consapevoli delle problematiche relative all'inquinamento e alla scarsa efficienza di questi mezzi, specialmente quelli più datati.

Per questo diamo un bel top all'attivazione avvenuta questa settimana dell'elettrificazione della linea Padova-Montebelluna e Bassano-Padova, dopo circa tre anni di lavori.

Il costo? Non poco, 24 milioni di euro, ma l'elettrificazione di queste avrà modo di ammortizzare i suoi costi col tempo.

«Questo si tradurrà in un servizio per gli utenti migliore, più moderno e puntuale grazie alla maggiore affidabilità, oltre al fatto che questo intervento renderà possibile sulle due linee venete la sostituzione dei convogli diesel» hanno detto i vertici della regione Veneto all'inaugurazione.

E, tocca ammetterlo, è vero. Pensare che in queste aree così frequentate (e, diciamoci la verità, così ricche!) nell'anno del signore 2020 circolavano ancora i mezzi che ben sappiamo, è roba da barzelletta. Bellissimi per noi appassionati, ma impresentabili come treni regionali in una nazione come la nostra. 

Per cui, top per questi lavori e buon viaggio a noi pendolari! A noi appassionati non resta che depennare questi tratti tra quelli utili per fare belle fotografie. Ma questo è un problema nostro.

FLOP - Officine di Foligno

Se nel nord Italia si va a modernizzare come si deve l'infrastruttura ferroviaria, in Umbria si rischia di veder sparire per sempre un vero patrimonio delle nostre ferrovie. Le ex OGR di Foligno, rischiano infatti la chiusura.

Parliamo di una realtà molto famosa e apprezzata nell'ambiente, dalla quale sono passate tutte le grandi glorie delle Ferrovie dello Stato prima e di Trenitalia poi

Purtroppo però, in queste Officine non è stato dato seguito al progetto d'investimento che proponeva un pacchetto da 20 milioni di euro capace di proiettarle verso il futuro, con la possibilità di ospitare nella struttura i nuovi treni monoblocco, sempre più presenti sui nostri binari a discapito delle singole locomotive.

No elettromotrici a Foligno, no party, insomma. Ma il party, se così vogliamo chiamarlo, rischia di non esserci, visto che dell'avvio dei lavori di ammodernamento non c'è traccia.

Nel giro di cinque anni, insomma, le Officine non modernizzate diverrebbero sostanzialmente inutili, mettendo oltretutto a rischio circa 400 posti di lavoro.

«Il rischio reale è quello di una chiusura dello stabilimento, perché le lavorazioni sono legate a materiali che andranno in dismissione» fanno sapere i sindacati. E questa situazione non può che essere il nostro flop, perché è inammissibile che si rischi di perdere così un patrimonio delle nostre ferrovie.

Alla prossima settimana!

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