Si mostra in chiaro-scuro per la Sicilia la bozza del Recovery Plan discussa ieri nel consiglio dei ministri.

Di buono c'è che almeno in bozza al Sud spetta almeno il 34% dei fondi. Come scrive la Repubblica nella sua edizione odierna, una buona parte di questi è destinata alla Sicilia anche se forse non nella forma più attesa.

Il principale intervento infrastrutturale sarà infatti "l'Alta Velocità" (le virgolette sono d'obbligo) fra Palermo, Messina e Catania. Nel triangolo fra le tre citta principali dell'Isola, lungo 318,6 chilometri, un progetto da 6,8 miliardi permetterà ai treni di raggiungere i 160 chilometri orari, con picchi di 200 in alcune tratte.

Si tratta di un investimento promesso da tanti governi ma finora mai concretizzatosi. Vedremo se sarà questa la volta buona.

Quel che manca è però tutto il resto ipotizzato. Nessun cenno dunque all'aeroporto intercontinentale che il governo Musumeci pensa sia necessario realizzare a Milazzo né alla funivia Alcantara- Etna.

Grande assente è poi il Ponte sullo Stretto, che il centrodestra chiede con forza ma che la stessa mozione approvata alla Camera subordinava alle opere di terra come appunto le ferrovie.

Non è detta però l'ultima parola, perché, come fa notare il quotidiano, per definire il dettaglio dei progetti c'è ancora un po' di tempo. Di certo, al momento, c'è che una pioggia di miliardi sta per arrivare in Sicilia. 

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