Tempi duri per la linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza.
Come fa notare RivieraTime la Ferrovia delle Meraviglie si trova a un bivio importantissimo per il suo futuro. Da un lato la volontà delle autorità italiane di investire sulla linea, dall’altro le autorità francesi non sembrano intenzionate a finanziare i lavori per ripristinare il collegamento dopo i gravi danni dovuti alla tempesta ‘Alex’.
Del tutto ha parlato sul sito ligure l’assessore ai Trasporti di Regione Liguria, Gianni Berrino.
“La parte italiana è già stata ripristinata,” spiega. “La parte francese è gravemente danneggiata con circa 30 milioni di danni. Grazie anche agli aiuti di Rfi, la Francia ha cominciato a riparare da San Dalmazzo a scendere verso Breil per poi proseguire verso Nizza ristabilendo così il collegamento tra Tenda e la città della Costa Azzurra. La brutta notizia è quella che così verrebbe escluso il versante italiano fino a Ventimiglia. Tra Breil e la nostra città di confine c’è un grave danno di circa 2,5 milioni di euro, ancora oltreconfine, ma che le autorità francesi non vogliono riparare. La Francia chiede infatti che sia l’Italia a occuparsene.”
Una situazione di stallo che rischia di allungare i tempi e precludere il futuro della linea. “L’atteggiamento della Francia non ci piace. Rfi è stata molto collaborativa facendo arrivare provviste e materiali a Tenda con treni italiani. Le riparazioni che stanno facendo verso Nizza avvengono grazie a questo contributo. Ci si aspetterebbe ora che la Francia intervenga anche dopo Breil consentendo così il ripristino dei treni sul ramo italiano.”
Si riunirà il 30 novembre, proprio a questo riguardo, la CIG, una conferenza internazionale con Rfi e la controparte francese Nscf. Al tavolo della trattativa anche le parti politiche. “Auspichiamo che il governo italiano nomini immediatamente un commissario che si occupi della questione anche politica per far comprendere al governo francese che la linea non è solo da Tenda a Nizza, ma Cuneo-Ventimiglia-Nizza. Una ferrovia fondamentale tanto per noi quanto per i nostri cugini francesi,” commenta Berrino.
L'intervista completa è disponibile cliccando qui.


