Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.
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TOP - Porto di Trieste
Abbiamo un bisogno viscerale di trovare e riportare buone notizie, in questa fase in cui tutto, anche le più consuete certezze umane, sembra sfuggirci di mano.
La notizia di quel +3% fatto segnare dal porto di Trieste sul segmento Ro-Ro non sarà la notizia dell'anno, ma rientra appieno nella nostra casistica di "caccia alle buone notizie". Parliamo di 195.000 unità transitate dal porto, mentre per quanto riguarda i container il calo di movimentazione è del solo 2% in questi primi 10 mesi di 2020. Visto il momento storico, una flessione lieve che può starci.
Il calo del porto di Trieste è riconducibile al decremento del traffico TEU presente sui traghetti Ro-Ro da/per la Turchia. Va rilevato che il terminal container (molo VII), driver del valore totale del comparto, ha retto molto bene la crisi attestandosi sui valori raggiunti nello stesso periodo del 2019.
Tanti "paroloni", insomma, per dire che i traffici hanno sostanzialmente tenuto nonostante la super-crisi e il lockdown.
Il servizio merci e la logistica hanno dimostrato di poter "reggere" di fronte a una situazione simile, almeno di questa entità. Durerà? Purtroppo non possiamo saperlo, visto anche il continuo evolversi della pandemia.
A noi sembra comunque una buona notizia e, visto che oggettivamente le notizie positive in questa fase si contano sulle dita di una mano, diamo a questo il nostro top.

FLOP Barriere antirumore
Lo abbiamo scritto con la morte nel cuore. Sul nostro portale è uscita questa notizia: «La suprema magistratura ha deciso per il posizionamento di barriere antirumore su alcuni tratti della linea ferroviaria che costeggia il Lago Maggiore».
E niente, basterebbe questo per arrabbiarsi.
La politica locale (non sappiamo il colore, non ci interessa saperlo, davvero) ha parlato con toni entusiasmati di "buon notizia" e di "successo". Parliamo, quindi, di un muro di cemento e plastica alto quasi otto metri (lo riscriviamo: otto metri) che andrà con tutta probabilità a coprire non solo la ferrovia, ma anche la vista del lago ai cittadini.
Bravi, bello, wow. Godetevi la vostra nuova vista sul muro, almeno sarete in grado di non sentire o vedere più i treni di passaggio che tanto vi impedivano di abitare tranquilli.
Va detto che l'abbattimento del rumore prodotto dai treni è un obbligo per il gestore della rete che quindi è dispensato da qualsiasi "colpa" ma che addirittura in zona si festeggi per un simile destino è troppo anche per noi.
Rimaniamo senza parole di fronte non solo a queste scelte, ma anche alla volontà politica di sposare questa battaglia così dannosa e impattante per l'ambiente, a maggior ragione a pochi passi da un luogo naturalmente bello come il Lago Maggiore. Soprattutto se pensiamo che in altre regioni d'Italia si stanno con forza chiedendo altre soluzioni meno drastiche.
Per noi voi siete il flop.


