Il Coronavirus rallenta la perizia sul deragliamento del treno a Carnate.

Come riporta Il Giorno, a metà novembre doveva essere depositata la consulenza tecnica disposta dalla Procura di Monza ma uno dei periti è in quarantena a causa del Covid-19 e quindi ha dovuto sospendere i suoi accertamenti.

La consulenza dovrà ricostruire la dinamica dell'incidente e dare una risposta a tante domande, tra cui se sia possibile che il sistema frenante sia stato azionato ma non sia entrato in funzione e se sia stata una inusuale pendenza della linea ferroviaria a fare muovere il complesso composto da E.464 e carrozze a Piano Ribassato.

Davanti al procuratore monzese Claudio Gittardi e al pm Michele Trianni, il macchinista si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Ha parlato invece il capotreno, sostenendo che era nelle sue facoltà allontanarsi dal treno dopo lo stazionamento in seguito all’azionamento del sistema frenante, accorgimento che non spettava a lui ma al macchinista inserire. Il capotreno ha negato di avere notato che il collega compisse alcuna manovra anomala che gli abbia fatto presagire quello che dopo è accaduto.

Per questo motivo entrambi si sono, a dire del capotreno legittimamente, allontanati per approfittare della mezz’ora in cui il convoglio resta fermo prima di ripartire in senso opposto a quello di arrivo.

I magistrati hanno per ora iscritto sul registro degli indagati sia il macchinista che il capotreno.

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