L’esecuzione delle impermeabilizzazioni nelle gallerie della tratta piemontese del Terzo Valico è stata appaltata alla società napoletana Larefin.

Si tratta di una delle oltre 2.300 imprese che compongono la filiera impegnata nella costruzione del Terzo Valico dei Giovi, una filiera costituita per il 99% da imprese italiane. La Larefin, nata 50 anni fa, è da 40 anni impegnata proprio nelle lavorazioni specialistiche in ambito civile e industriale, una di queste è quella della realizzazione di qualsiasi tipo di impermeabilizzazione. Un’attività strategica per la linea AV che corre per lunghi tratti in galleria e che presto verrà svolta anche nei cantieri della Napoli-Bari.

“Ormai da cinque anni – spiega Dario del Giudice, direttore commerciale dell’azienda – siamo impegnati nel lavoro di impermeabilizzazione di gran parte delle gallerie del tronco Piemonte. È un lavoro complesso e molto delicato: il treno passerà sotto montagne molto alte, ed è qui che si procede con l’impermeabilizzazione per evitare infiltrazioni di acqua all’interno delle gallerie proteggendo così il calcestruzzo e l’armatura al suo interno. Si tratta inoltre di gallerie principali dove passeranno treni ad Alta Velocità, dotati di una tecnologia molto sofisticata e sistemi di elettrificazione complessi. Ecco perché le gallerie devono essere assolutamente stagne”.

Per farlo, la Larefin e le proprie maestranze sono al lavoro per l’applicazione dei teli impermeabili sia all’intradosso delle gallerie naturali che all’estradosso delle gallerie artificiali prima della realizzazione del manufatto in calcestruzzo.

“Il lavoro – prosegue del Giudice – viene eseguito mediante sistemi di ancoraggio seguiti dalla posa di teli specifici in Pvc ancorati sui fissaggi meccanici eseguiti precedentemente, in ultimo i teli vengono termosaldati grazie all’utilizzo di macchine sofisticate che permettono anche di verificare la tenuta della saldatura”.

Di telo in telo vengono coperti chilometri e chilometri di gallerie, assicurandole così dal rischio di infiltrazioni. Un lavoro che non è sempre uguale, perché differenti sono le caratteristiche della roccia, e in cui le risorse umane rappresentano una parte importante dell’attività.

“Esistono inoltre delle condizioni particolari che richiedono un’attenzione differente – aggiunge del Giudice. – Sempre in Piemonte, in alcune delle gallerie in fase di lavorazione è stata riscontrata la presenza del “Grisù”, gas incolore ed inodore altamente infiammabile”.

L'articolo integrale  a questo link. Video Facebook Larefin

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