"È in posizione indefinita, non ho il controllo".

Come ormai è appurato sono state queste le parole pronunciate alle 3.45 del 6 febbraio quando la centrale di controllo di Bologna risponde agli operai che stavano lavorando sullo scambio difettoso al Posto di Movimento di Livraga. 

Come da prassi, fa notare Il Giorno che oggi pubblica altri stralici di quelle comunicazioni, avevano telefonato alla sede centrale, responsabile di quel tratto di alta velocità, per chiedere di provare a "fare ancora una manovra sul cinque (il deviatoio, ndr)".

La squadra di Rfi, composta da cinque operai, compreso il capotecnico, che aveva lavorato alcune ore quella notte prima della tragedia del Frecciarossa 9595 Milano-Salerno, compreso il cambio di un attuatore sul deviatoio 5, aveva notato che qualcosa non tornava.

Lo scambio su cui avevano installato un nuovo attuatore prodotto da Alstom Ferroviaria (poi scoperto dagli inquirenti "difettoso" perché montato con i cablaggi invertiti) non rispondeva ai comandi come avrebbe dovuto.

Secondo quanto ricostruito dai consulenti nominati dalla Procura di Lodi, gli operai non potevano però prevedere o individuare che l’attuatore nuovo appena montato fosse difettoso. La ricostruzione di quella notte è tutta nelle mani degli inquirenti grazie alle telefonate registrate tra il capotecnico Rfi da Livraga e la centrale di Bologna che Il Giorno rende pubbliche.

"Mi provi a fare ancora una manovra sul 5?", dice il capotecnico parlando con la centrale di controllo di Bologna. "Allora, il 5, eh... adesso non ho co... come lo vuoi? Normale o al rovescio?", chiede dalla centrale.

"Eh, dovrebbe essere normale, no?", dice l’operaio. "No, io no... il 5 non c’ho il controllo". "È in posi... è in posizione indefinita, non ho il controllo".

Così era arrivata la decisione di lasciare il deviatoio 5 in posizione normale, quindi per "dritta", e disalimentato. "Niente non si può fare niente. Alimentiamo. E lo riportiamo normale", dice il tecnico della centrale. "Eh, sì, non... eh... è come se... è che... come se non si muovesse, ma il problema è qua... è qua in cabina. Il problema è qua in cabina, sicuro" , si spinge a sostenere il capotecnico.

"Allora, il 5 lo confermiamo in posizione normale e lo disalimentiamo" dice dalla centrale operativa. "E mi fai il fonogramma", aggiunge l’operaio. Erano le 4.35 e come sappiamo il deviatoio in realtà era posizionato per la deviata. Un’ora dopo, il deragliamento del Frecciarossa e la morte dei due macchinisti.

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